Udinese sprecona, avanti di due gol si fa raggiungere e superare dalla Salernitana
Bruciata sotto il sole di Salerno da un gol all’ultimo secondo del poco rimpianto ex Troost Ekong. È la fotografia dell’Udinese all’Arechi, in festa soprattutto per celebrare la salvezza della sua Salernitana, mentre i bianconeri, con il portiere Silvestri in testa, si raccolgono dopo il triplice fischio finale attorno all’arbitro fiorentino Niccolò Baroni che, con le sue incertezze, ha contribuito alla rimonta della squadra di casa che, dopo mezz’ora, si era ritrovata sotto di due gol.
Da questo particolare si può dedurre che l’Udinese ha le proprie colpe nel quadro dei 90 minuti. Le più evidenti nella volata finale quando prima ha mancato la rete del ko con Arslan, appena entrato per sostituire un Thauvin boccheggiante (e davvero insufficiente nella sua seconda presenza da titolare), e poi ha concesso alla Salernitana di affrontare gli ultimi assalti in superiorità numerica, complice una sciocca espulsione per doppia ammonizione di Zeegelaar che si prende il secondo “giallo” per fermare il nipote del presidente della squadra di casa, Iervolino, inserito da Paulo Sousa essenzialmente per mandare i titoli di coda al pomeriggio di festa. Festa che è esplosa quando Ekong l’ha messa nel sacco.
È la quinta sconfitta di fila dell’Udinese in trasferta, la terza subendo tre gol (come a Bologna e a Roma), nonostante la rete lontano dal Friuli sia arrivata a due mesi di distanza da quella di Empoli: a Lecce e Firenze non riuscì a segnare.
Sabato l’ha fatto poco dopo la metà del primo tempo con uno dei “rimpiazzi”, quel Zeegelaar utilizzato al posto dello squalificato Udogie che poi, come spiegato chiuderà malissimo una prestazione cominciata con il piede giusto.
Il destro, non esattamente quello abituale, con il quale ha metto nel sacco della Salernitana lo 0-1, sfruttando un suggerimento di Lovric, arrivato dopo un’azione insistita di Pereyra sulla destra.
Cinque minuti dopo il raddoppio, quando Thauvin ha fatto praticamente l’unica cosa buona della partita, lanciando da fermo lo stesso “Tucu” che dal fondo ha messo al centro per il settimo assist stagionale e il raddoppio di Nestorovski.
Considerate le assenze una partenza niente male per l’Udinese. Sì, perché oltre ai “forfait” (Deulofeu e Success), la squadra di Sottil ha dovuto rinunciare in extremis anche a Becao, vittima di un risentimento muscolare che ha riportato Nehuen Perez a destra con Masina alla sinistra del perno centrale Bijol.
A centrocampo Samardizic, Walace e Lovric “scortati” sulle fasce, come accennato, da Pereyra e Zeegelaar, con Nestorovski centravanti titolare (e non Beto, in panchina) supportato, mal supportato, da Thauvin, un giudizione di merito che – come abbiamo visto – non ha tuttavia inciso sulla partenza sprint dei bianconeri.
Sulla rimonta incide invece il signor Baroni di Firenze, direttore di gara che fino ad adesso è famoso solo per aver denunciato dei brogli all’interno dell’Associazione italiana arbitri, brogli che nel 2020 avevano portato alla sua “dismissione per adeguate motivazioni tecniche”.
Da lì il ripescaggio, ma per quanto ha fatto vedere all’Arechi la scelta di toglierli il fischietto di bocca non era poi così sbagliata. Netto fallo su Lovric (tacchettata su un tallone), ripartenza salernitana 1-2 di Kastanos; ancora Kastanos protagonista, accentua un contatto saltando sull’entrata di Masina, punizione regalata, pareggio di Candreva; volata finale, disimpegno di Masina sulla sinistra, entrata da dietro neppure sanzionata, il bianconero deve farsi sostituire e proprio infilandosi partendo da quella parte, dove era entrato Buta, Ekong segna il gol della vittoria. Decisivo. Ma il designatore Rocchi, fiorentino pure lui, lo sa che non è un top player? —
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