Condannato Davide Rossi, il figlio di Vasco: «Mi accusano perché mio padre è famoso»
Davide Rossi, il primogenito del rocker di Zocca, condannato nella sentenza di primo grado del 12 ottobre per omissione di soccorso a un anno e dieci mesi di reclusione con revoca della patente, si dichiara innocente: «Mi accusano perché mio padre è famoso».
CHI È DAVIDE ROSSI
Dj, attore, autore, è nato a Pagani, in provincia di Salerno, il 24 aprile 1986 ed è il primogenito di Vasco Rossi, il rocker modenese, nato dalla relazione con Stefania Trucillo. Iscritto al Nuct di Cinecittà, nel 2003 debutta al cinema, recita in tv e nel 2018 partecipa anche a Temptation Island Vip nel ruolo di tentatore. Autore di canzoni, ha scritto per Valerio Scanu Parole di cristallo. Ha due figli.
LA VICENDA
La Procura di Roma riporta gli eventi. È il 16 settembre 2016. Rossi percorre via Elio Donato, zona Balduina della capitale, e non si ferma allo stop per immettersi in via Duccio Garimberti, tamponando così la Panda in cui si trovano Francesca Morelli, alla guida, e Rosella Nicoletti: la prima riporta un trauma al collo che guarisce in 30 giorni, la seconda si rompe una costola.
In scena ci sono anche Simone Spadano, che dichiara di trovarsi lui al volante, assumendosi tutte le colpe e Virginie Marsan, figlia della moglie di Carlo Vanzina, Lisa Melidoni, che conferma la versione. Le due ragazze contestano immediatamente, ma firmano la Cid, la constatazione amichevole. Il figlio del Blasco viene in seguito accusato di omissione di soccorso quando invece, stando alla sua versione dei fatti, afferma di essersi fermato per accertarsi che le due ragazze stessero bene e aver lasciato Spadano a firmare i documenti, allontanandosi solo allora con Virginie.
L’ACCUSA
La Procura chiede due anni e otto mesi per Davide. Simone Spadano viene invece accusato di aver coperto la responsabilità dell’incidente, dichiarando il falso. Rischia due anni di prigione.
LA SENTENZA
Il 12 ottobre in sentenza di primo grado il giudice lo dichiara colpevole di lesioni personali stradali gravi e omissione di soccorso stradale. Davide viene condannato a un anno e dieci mesi. Simone Spadano a nove, per aver dichiarato il falso.
LA REAZIONE DI ROSSI
«Io non ero al volante. Dopo l’incidente sono stato lì, non sono andato via, mi sono accertato che stessero bene. Una volta che ho visto che la situazione era tranquilla mi sono allontanato, lasciando la cosa nelle mani di chi guidava». In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera il figlio del Blasco aggiunge poi di sentirsi fiducioso: «Sono sereno e spero che la giustizia faccia il suo corso. So di non aver fatto nulla di male. Ma sono deluso da come è andata oggi perché non è giusto che uno venga accusato di una cosa che non ha fatto». Si attende il ricorso.
IL COMMENTO DI VASCO
Il rocker di Zocca, in uscita il 12 novembre con il suo nuovo attesissimo album Siamo qui, difende il primogenito «Sono amareggiato per la sentenza che mi sembra profondamente ingiusta perché sono state accolte solo le tesi dell’accusa. Sono convinto che Davide ha detto la verità e ho fiducia nella magistratura che, spero, ristabilirà in appello “la verità”».