Malori dopo la cena per trenta studenti in gita
Una decina i mantovani nella comitiva del “Romani” di Casalmaggiore in viaggio a Valencia
Era la cena prima della partenza: una bella mangiata tutti insieme prima di tornare in Italia, dopo giornate meravigliose a Valencia, in Spagna. La festa, però, si è tramutata in incubo per 30 dei 33 alunni della quinta liceo classico a indirizzo linguistico del polo scolastico Romani di Casalmaggiore, frequentata da molti giovani del Mantovano.
[[ge:gnn:gazzettadimantova:14202555]]
I trenta ragazzi e i tre insegnanti che li accompagnavano si sono sentiti male, con vomito e febbre alta, dopo aver mangiato del pollo servito con le salse in un ristorante del centro. L’episodio risale a venerdì sera, 5 aprile. Nel gruppo una decina di studenti mantovani: il liceo è frequentato da molti ragazzi del Viadanese e dell’Asolano.
La cena
Pollo con le salse: sarebbe questo il piatto indiziato. Più la salse che la carne. Finita la cena in compagnia, trenta ragazzi e i tre insegnanti hanno cominciato ad accusare dolori di stomaco e di pancia e forte nausea. Si è pensato immediatamente a un’intossicazione da cibo e sono stati subito chiamati i soccorsi. Due ambulanze hanno fatto la spola, avanti e indietro e caricando due persone alla volta, tra l’albergo e l’ospedale, dove sono stati visitati, curati con le flebo e tenuti in osservazione per buona parte della notte. Tra le 5 e le 6 del mattino sono stati tutti dimessi e sono stati fatti rientrare in albergo. Il riposo non è, però, potuto durare a lungo.
«Liberate le stanze»
Speravano di poter dormire qualche ora in più per riprendersi dalla nottata all’ospedale, ma l’hotel è stato inflessibile: bagagli pronti da imbarcare e tutti fuori dalle stanze per le 11. Ragazzi e insegnanti non hanno potuto fare altro che sistemarsi sui divanetti e sulle sedie in plastica rigida della hall, nonostante alcuni avessero ancora i dolori di stomaco e la febbre alta.
«Mia figlia ha ancora oggi (sabato 6, ndr) la febbre a 39 - racconta il papà di una ragazza di Rivarolo - e una delle accompagnatrici non riesce tuttora a reggersi in piedi».
Intossicazione?
È l’ipotesi più probabile. In ogni caso, l’azienda sanitaria spagnola ha preso contatto con il gruppo e cercherà di fare chiarezza su quanto successo. Il ritorno in Italia Alle 21 di sabato la comitiva ha preso il volo per Orio al Serio. Hanno deciso di affrontare un volo aereo: molti di loro si sentivano ancora male ma hanno preferito tornarsene a casa. Taxi anziché la metropolitana e via, verso l’aeroporto di Valencia. Poi, una volta arrivati a Bergamo, attorno alle 23, il pullman per Casalmaggiore. E, finalmente, l’abbraccio con i genitori.