Fiorano dice addio al carabiniere Mosto. I figli: «Un papà speciale maestro di altruismo»

Fiorano. Un uomo gentile, disponibile, dalla mentalità elastica ma sempre ligio al dovere. Così i figli ricordano il luogotenente Lorenzo Mosto, comandante dei carabinieri di Fiorano, e così lo ricordano anche quanti lo hanno conosciuto. Dalle autorità, ai cittadini che il comandante ha incontrato lungo il suo percorso di vita, essendo ormai diventato un punto di riferimento per la comunità. Mosto ha perso la vita in un incidente domenica pomeriggio poco dopo ora di pranzo lungo via Radici, la provinciale 486 a Castellarano dove, in sella alla sua moto, si è scontrato con un’auto.

Il luogotenente, 56 anni, alla guida della stazione dell’Arma dei carabinieri di Fiorano da 17 anni, era stimato da tutti; lascia la moglie Lidia Perri e i figli Federica e Alessandro, rispettivamente di 30 e 28 anni. Da circa 18 anni abitava a Castellarano dopo avere a lungo vissuto a Fiorano.

«Mio padre – così Federica – era un esempio di senso del dovere e giustizia. Dedicava tutto il suo tempo agli altri, sempre. Ci ha insegnato questo. Incarnava perfettamente i valori dell’Arma dei carabinieri. Il tempo non l’aveva, ma lo trovava per tutti, non diceva mai di no a nessuno, dal più debole fino a chi aveva commesso qualcosa che non avrebbe dovuto. Pensava sempre agli altri, anche da casa, di notte. Sempre».

Dopo che la notizia della tragica scomparsa di Mosto si è diffusa, le manifestazioni di stima nei confronti delle sue professionalità e umanità, sono state numerose.

Ieri nella sua casa di Castellarano sono accorsi i parenti, per stringersi attorno a Lidia, a Federica e ad Alessandro. Il figlio ricorda come il luogotenente non fosse un appassionato di moto; gli piacevano le auto soprattutto, ma non era un fanatico: «Il giorno prima – dice Alessandro – ho deciso di mettere in vendita la mia moto. Gli ho detto: “È pericolosa”. E lui era contento di questa mia scelta, vorrei che anche lui avesse fatto la stessa cosa, ma non si può tornare indietro. Era un uomo molto attento».

Anche Alessandro ricorda il padre: «Una persona altruista, generosa. Un uomo tutto di un pezzo».

Mosto era un militare: «Non un militare severo – specifica Alessandro – ma in grado di esercitare al meglio il suo lavoro. Quello, è il carabiniere. Senza scordare la formalità. Sebbene fosse una persona elastica, era ligio al dovere. Era un militare con la “M” maiuscola. Se c’era da prendere decisioni si consultava e prendeva posizione».

Lorenzo Mosto era originario di Barrafranca, in provincia di Enna, e nel corso della sua carriera ha prestato servizio in più luoghi: «È stato anche in Calabria per poco tempo – conclude Alessandro – e quando è tornato, dopo 30 anni, si ricordavano ancora di lui. La comunità di Fiorano perde un punto di riferimento, ma lui era un cittadino del mondo». l