Discarica abusiva a Trieste sopra via Svevo
Rifiuti ingombranti vicino a uno dei piloni della superstrada e altri cumuli di immondizie. Un rebus la proprietà dell’area
TRIESTE. Una discarica abusiva si affaccia su via Italo Svevo, sotto uno dei piloni della grande viabilità. Un terreno che sembra abbandonato e che è diventato sempre più un deposito per rifiuti di tutti i tipi, soprattutto ingombranti. A segnalare la situazione alcuni automobilisti che hanno parcheggiato il proprio mezzo sulla strada sottostante, dove nelle giornate ventose cadono pezzi di immondizie accumulate al di sopra, che finiscono sui veicoli in sosta o sulla carreggiata. E pure sul marciapiede. Nell’area rialzata di un paio di metri rispetto alla via si accede attraverso la vicina scala pedonale, che collega via Svevo con via D’Alviano.
Accanto al primo tratto c’è un’aiuola, anche qui con parecchia sporcizia, soprattutto sacchetti colorati contenenti deiezioni canine, gettati nel verde. Si nota quindi un muretto demolito, dal quale probabilmente le persone accedono per liberarsi degli oggetti che andrebbero invece conferiti nei centri di raccolta adeguati. Proprio accanto al pilone della sopraelevata ci sono gli scarti di una casa intera: un tavolo, un divano, una poltrona, una scala arrugginita, una specie di materassino ridotto a un colabrodo e pezzi di mobilio che è difficile capire a che arredo appartenessero originariamente. Ci sono pure un grande bidone di latta, il cui contenuto è sconosciuto, alcuni supporti forse per tende, un carrello e ancora vetri in frantumi e pannelli di plastica, legno e metallo. Tutto in pessime condizioni.
Dalla strada l’ammasso di cianfrusaglie si vede chiaramente. Alcuni pezzi sono al limite del muro. Il divano abbandonato sembra sia stato dato parzialmente alle fiamme, annerito e con alcuni brandelli di stoffa che penzolano. Le assi di legno sono marce. In mezzo involucri ormai indistinguibili, forse polistirolo o cartonati. Spuntano anche pantofole e sandali da donna, ormai pieni di fango, gettati a pochi metri dal resto della roba.
Poco distante un altro cumulo di rifiuti sembra più datato. Ci sono alcuni vecchi pallet fatti a pezzi e tra rami e foglie secche si intravedono teli e pezzi di plastica di diversi colori e misure, oltre a vecchi vestiti, cartoni e ulteriori sacchetti di deiezioni canine. Nonostante a distanza di qualche metro ci sia una fila di cassonetti di immondizie. Salendo la scalinata si incontrano poche persone, soprattutto chi da via D’Alviano scende verso via Italo Svevo per prendere le linee del bus che transitano sulla strada.
Nessun sa molto su quel fazzoletto di terra dimenticato, la situazione di degrado permane da tempo, senza alcun intervento di pulizia e manutenzione. D’altra parte chi sia deputato a farlo non si sa. Capire infatti di chi sia la proprietà del terreno al momento non è semplice. Potrebbe appartenere alle Ferrovie dello Stato, considerando che a pochi metri corre la vecchia ferrovia, al Demanio o al Comune di Trieste, ma potrebbe trattarsi anche di uno spazio privato.
Accanto al muro demolito c’è quel che resta di una vecchia porta malandata, avvolta parzialmente dal verde. Che l’area comunque sia meta di incursioni di vario tipo lo si intuisce sia dai murales dipinti sul pilone accanto agli ingombranti, sia dalle confezioni di bevande e cibo lasciate più di recente accanto al muretto.