Al posto dei dolci 90% pesce: ecco la nuova avventura di Amato in borgo Teresiano
foto da Quotidiani locali
TRIESTE «Permette, desidera un sardone?». Immediato pensare a un ristorante, a un’osteria, a un buffet, luoghi istituzionali dediti al popolare pesce. Non propriamente: siamo invece al semaforo che consente il passaggio pedonale tra via XXX Ottobre e via Valdirivo. Una giovane signora getta il sardone - nell’accezione quasi letterale - ai viandanti, che aspettano il verde per attraversare la strada: una maniera insolita di ingannare l’attesa del via libera. L’ha pensata Livio Amato, patron della “Barcaccia”, un marchio della cucina ittica triestina nato in piazza Perugino eppoi trasferito all’interno di Eataly nell’ex Magazzino vini.
Amato, insieme alla consorte Cristina e alla figlia Giara, ha coronato un vecchio progetto, quello di avere una base in centro. Dapprima aveva tentato con l’ex Mittelschool al pianterreno di palazzo Dreher, ma l’operazione si arenò. Nulla fiacca la volontà di un uomo abituato a svegliarsi assai presto di mattino: così ha evoluto lo scenario, si è spostato di qualche centinaio di metri non abbandonando il borgo Teresiano.
Allora ha affittato l’ex pasticceria Leonetti, dove entro la fine di giugno inaugurerà “90% pesce”, una nuova puntata nella sua biografia gastronomica. E il restante 10%? Risposta: «Sorpresa». La si scoprirà entro la fine di giugno, quando scoccherà il tempo dell’inaugurazione.
A quale clientela pensa Livio Amato? Al terziario circostante che all’ora di pranzo potrebbe pensare a una monoporzione, per esempio, di pasticceria salata. Tipo? Livio e Cristina propongono macaron con spuma di orata oppure millefoglie di baccalà mantecato. Ma la giornata sarà lunga e proseguirà fino all’aperitivo, dove sfileranno anche le fritture.
La bella stagione permetterà di esibirsi anche all’esterno (che è pedonale) con una potenzialità di 30 posti, in quanto l’interno (12 posti) è piuttosto piccolo e comunque viene occupato per due terzi da laboratori e frigoriferi: nella strategia commerciale degli Amato’s rientra con forza anche il catering.
I lavori di ristrutturazione sono iniziati in dicembre sui 200 metri quadrati in cui si articola la bottega. All’opera saranno due cuochi e tre camerieri.
Giara Amato, un nome pirandelliano che rivela le radici sicule del padre, oltre alle attività di famiglia, è coinvolta nella vita associativa dei giovani Confcommercio: recentissima la nomina a vicepresidente nazionale, uno dei sei vicari. Prima di arrivare in piazza Belli all’imbocco di Trastevere, la 36enne Giara ha compiuto un bel tratto di strada lungo otto anni sul territorio, essendo diventata presidente di Trieste e del Friuli Venezia Giulia. Laureata in psicologia, ritiene fondamentale l’esperienza all’interno della struttura giovanile confcommerciale, dove s’incrociano conoscenze aziendali, sociali, territoriali. «Si cresce relazionandosi con gli altri». Ricorda che al suo fianco a Trieste ci sono Francesco Tonetto e Andrea Rosso. Tra le iniziative più interessanti intraprese le piace citare “Incipit”, incontri bimensili con 2-3 relatori su temi di carattere fiscale, assicurativo, finanziario. E conclude: «Tutto deve essere compatibile con il lavoro». —
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