Niente prove delle coreografie alla Cittadella. Obiettivo: evitare di chiudere ancora in rosso
VIAREGGIO. Niente volteggi nel piazzale sotto il cielo della Cittadella, niente braccia che si allungano e s’intrecciano, niente file che si scompongono a ritmo di musica: la Fondazione Carnevale, in ossequio alle nuove norme di contenimento della diffusione del Covid, ha sospeso tutte le prove delle coreografie dei carri fino a data da determinarsi – verosimilmente dopo le festività, quando verrà deciso insieme con i costruttori se riprendere o rimanere ancora fermi.
«C’è sembrata una forma di cautela – spiega Marialina Marcucci, presidente della Fondazione – veniamo da giorni in cui le persone hanno intensificato i contatti». E i contagi, verrebbe da aggiungere: «Allora abbiamo ritenuto opportuno evitarne uno in più».
Fino al termine delle feste , dunque, niente coreografie sul piazzale della Cittadella o dentro l’hangar numero otto, da tempo adibito alle prove dei figuranti dei carri. Il 10 gennaio inizierà il montaggio e l’allestimento del circuito delle sfilate sui viali a mare: »La macchina del Carnevale ormai è calibrata sulle date dei corsi mascherati che abbiamo già annunciato, dunque dal 12 febbraio al 5 marzo – aggiunge Marcucci – ma è inutile fare previsioni: le regole cambiano di quindici giorni in quindici giorni, prenderemo una decisione nella prima metà di gennaio».
Le misure contenute nell’ultimo decreto, con la capienza degli stadi al 50% e dei palazzetti al 35%, non sembrano scoraggiare la presidente: »Mi pare di capire che si vada verso capienze dimezzate per gli eventi all’aperto: a noi quella del 50 per cento andrebbe bene». Sempre ammesso che non venga prorogato il divieto di eventi e feste che implichino assembramenti all'aperto, in vigore fino al 31 gennaio.
Da giorni poi gira in Cittadella la voce che la Fondazione stia meditando di posticipare, seppur di poco, l’inizio delle sfilate o addirittura di cancellare le date qualora non fosse possibile effettuare i corsi mascherati tra inverno e primavera. «Calma, una decisione alla volta – risponde Marcucci – non c’è niente di preciso al momento: nel caso in cui sia impossibile mantenere le sfilate nelle date stabilite o nel periodo immediatamente successivo ne prenderemo atto e ci relazioneremo con Comune, Regione e prefetto».
L’obiettivo è evitare al Carnevale un’altra annata con i conti in rosso, dopo il milione e mezzo di euro di disavanzo con cui si è chiuso l’esercizio finanziario del 2021.
«Però precisiamolo una volta per tutte – dice ancora Marcucci - non sono state le sfilate di settembre e ottobre in sé che non ci hanno fatto incassare, ma il decreto di fine luglio che ci ha imposto un massimo di cinquemila spettatori a corso, e tutti a sedere: le spese per i carri ormai erano state fatte, se anche a settembre fossero rimaste le regole in vigore fino al decreto di luglio il nostro bilancio sarebbe stato migliore. Noi pensavamo a una capienza ridotta al 20 per cento e su quello ci eravamo parametrati, poi sono cambiate le regole. Capisco, però, che le decisioni prese di mese in mese seguono l’andamento della pandemia».
Per il 2022, la Fondazione prevede di incassare dalla biglietteria dei corsi mascherati due milioni e 300mila euro con capienza ridotta al 75 per cento - nel caso del circuito dei viali a mare, circa 60mila spettatori.
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