Superate le soglie di rischio dei posti letto, riaprono gli alberghi sanitari. E per fare spazio a nuovi pazienti, riattivate le cure intermedie a Prato e Massa
FIRENZE. La Toscana sull’orlo della zona gialla. Il declassamento di colore è ormai dietro l’angolo: lo deciderà giovedì la cabina di regia del Comitato tecnico scientifico del governo. Ma i numeri non mentono. Nelle ultime 24 ore, per la prima volta dopo mesi, la nostra regione ha raggiunto la soglia limite del tasso di occupazione dei posti letto di degenza ordinaria Covid, fissata nel 15%. I 60 nuovi ingressi in ospedale hanno fatto schizzare le ospedalizzazioni in area Covid da 695 (677 in degenza ordinaria e 18 in terapia subintensiva) a 755 (736 in degenza ordinaria e 19 in subintensiva).
In questo modo è stata toccata la quota del 15% che porterà la Toscana in giallo. Sulle terapie intensive il limite del 10% era già stato superato da giorni: oggi i pazienti sono 84, uno in meno del giorno precedente. Sul passaggio in zona gialla, il presidente della Regione, Eugenio Giani non drammatizza: «Lo vedremo da qui a venerdì. La pandemia è ora nella sua fase acuta, quindi questo dipenderà dai numeri che accerterà giovedì il Comitato tecnico scientifico».
Ancora una volta e per un altro inverno, torna dunque in crisi il sistema sanitario regionale e aumenta la pressione sugli ospedali e su chi vi lavora. «I ricoveri crescono un po’, anche se in misura ridotta in proporzione alla quantità dei contagi (6.952 nelle ultime 24 ore, ndr), ma rappresentano comunque un numero piuttosto alto a livello generale», sottolinea l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini.
Firenze dunque è pronta a correre ai ripari per alleggerire il carico sugli ospedali. Due le strade che saranno seguite: la riapertura degli alberghi sanitari (che a Firenze, Montecatini Terme e Siena sono in pratica rimasti sempre in funzione) e il potenziamento dei centri di cure intermedie (come il Pegaso di Prato e il vecchio ospedale di Massa), che potrebbero arrivare a una capacità di 6-700 posti letto in tutta la regione.
In queste strutture verranno ricoverate le persone che possono essere dimesse dai reparti ospedalieri perché usciti dalla fase critica dell’infezione, ma per particolari condizioni non possono ancora rientrare nelle proprie abitazioni; e anche coloro che entrano in ospedale per altre patologie e, al controllo in ingresso, risultano positive al Covid-19 e dunque devono essere isolate per non diffondere il contagio. «Mi sto occupando di reperire spazi intermedi – spiega Giani – perché nei prossimi giorni ce ne sarà bisogno visto che sempre più ci rendiamo conto che questa pandemia sta trasformando il coronavirus in un fenomeno molto contagioso, ma contemporaneamente senza quelle condizioni di obbligo alla respirazione forzata che portano al ricovero in ospedale con problemi polmonari e alla terapia intensiva». E aggiunge: «Da un lato gli alberghi sanitari, e dall’altro sto pensando a dove reperire spazi per non congestionare e gravare gli ospedali che poi si devono occupare anche di tutte le altre patologie». In concreto, il passaggio da zona bianca a gialla cambierà poco nella vita dei cittadini toscani. Che sono già costretti adesso a indossare le mascherine anche negli spazi all’aperto. Per il resto, le limitazioni e le restrizioni sono le stesse in vigore da giorni.
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