Il bar Fappani ha dovuto rinunciare al Capodanno e anche a domenica 2 gennaio. Così come altri esercizi della città. Il presidente del Centro commerciale naturale: «Regole da rivedere»
VIAREGGIO. Il Covid ha rovinato le feste natalizie anche alla Passeggiata. Quasi tutti i bar, i ristoranti e in generale gli esercizi commerciali hanno dovuto fare i conti con l’ondata di contagi scatenatasi in città. Che ha colpito anche dipendenti e titolari. Da qui le chiusure proprio nei giorni clou. E i messaggi alla clientela, sulle vetrine vere o dei social. Con le dita incrociate, per un futuro a breve che si spera migliore.
«Le attività della Passeggiata sono state falcidiate dai contagi: difficile trovare qualche locale che ne è rimasto fuori», conferma Oreste Bergamini, titolare del bar Fappani e presidente del Centro commerciale naturale della Passeggiata. «Io stesso ho avuto i miei problemi – dice Bergamini – quattro i miei dipendenti risultati positivi al Covid su una ventina, il che ci ha costretti a restare chiusi per una settimana e a fare la quarantena in quanto contatti stretti. Speriamo di riaprire domani (oggi, ndr), ma dovranno esserci i risultati negativi dei tamponi perché questo sia possibile. Non credo che abbiamo molto da rimproverarci: facciamo un’attività che ci espone a questo rischio, a fronte di un virus che è molto contagioso».
Il bar Fappani ha dovuto rinunciare al Capodanno e anche a domenica 2 gennaio. Così come altri esercizi della città, tra cui il bar Galliano e la pasticceria Puccinelli. Che hanno dato notizia delle positività su Facebook. Avvisando la clientela della chiusura dei locali e dei relativi controlli coi tamponi, oltre alla sanificazione immediata.
«Purtroppo – prosegue Bergamini – abbiamo perso giornate importanti, di quelle che consentono buoni incassi. Ma non è il caso di stare a disperarsi troppo, né prendersela con qualcuno. Stiamo vivendo una stagione molto particolare, difficile. In cui il primo strumento che abbiamo a disposizione, oltre al vaccino anti-Covid, è il rispetto delle regole. Io sono certo che, rispettando le indicazioni forniteci dalle autorità, potremo uscire da questa situazione nel modo migliore. Come attività commerciali abbiamo dato il buon esempio, dimostrando l’applicazione dei protocolli richiesti. Semmai – prosegue Bergamini – è il caso di chiedersi se sia opportuno continuare a prevedere la chiusura immediata di un locale in presenza di una positività. Lo dico non per sottovalutare il problema, ma perché le norme sulla quarantena sono cambiate. I vaccinati, come sappiamo, hanno limiti meno stringenti o non ne hanno alcuni, in caso di terza dose: forse è l’ora di estendere questo beneficio anche agli esercizi commerciali, ovviamente dove la vaccinazione è stata fatta in maniera corretta e ligia alle indicazioni».
I commercianti della Passeggiata, tuttavia, si sentono in una situazione diversa rispetto ai periodi più bui della pandemia. «Lì le chiusure erano la norma e le aperture erano un’eccezione, tra l’altro non sempre comunicata bene – conclude Bergamini – Si pensi al disastro del San Valentino scorso, in cui abbiamo lavorato a metà. Oggi, anche se con qualche affanno, possiamo credere che raggiungeremo un punto di equilibrio con il Covid».
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