Carnevale di Viareggio: primo corso, rinvio sempre più probabile

Viareggio. Dieci giorni, più o meno. Per aspettare le prossime mosse del Governo contro la variante Omicron, avere un quadro più chiaro dell’andamento dei contagi da Covid e agire, così, di conseguenza.

La Fondazione Carnevale si è data metà gennaio come deadline per decidere se mantenere le date dei sei corsi mascherati annunciate ormai da tempo – dal 12 febbraio al 5 marzo – oppure se posticipare l’inizio delle sfilate di un paio di settimane, di un mese o quel che sarà: è quanto emerso dalla riunione del Consiglio d’amministrazione di ieri pomeriggio. Impossibile, al momento, prendere decisioni chiare e nette: all’ordine del giorno c’era (anche) la sospensione delle prove delle coreografie dei carri, una misura cautelativa che la Fondazione ha voluto intraprendere la settimana scorsa per evitare ulteriori contatti – e contagi – davanti all’impennata di casi di positività al Covid. E trapela un moderato ottimismo che il Carnevale possa svolgersi regolarmente, a questo punto con un leggero – e verrebbe da dire probabile – slittamento delle date.

«Per quanto riguarda le prove delle coreografie abbiamo deciso di aspettare ancora qualche giorno – fa sapere Marco Szorenyi, vicepresidente della Fondazione Carnevale – è attesa per mercoledì (domani, ndr) una riunione del Consiglio dei ministri in cui si dovrebbero discutere nuove misure, e sulla base di quello decideremo». Ma il vero nodo, inutile girarci attorno, è quello delle date dei corsi mascherati, fermo restando che fino al 31 gennaio vige il divieto di organizzare feste ed eventi all’aperto che creino assembramenti. Per non parlare del rischio che la Toscana entri in zona gialla.

«Ci siamo dati tempo fino a metà gennaio per capire come muoverci, nel giro di pochi giorni si susseguono più decreti che cambiano le regole – prosegue Szorenyi – il 10 gennaio partiremo in ogni caso con le prime fasi di allestimento del circuito sui viali a mare, almeno per la parte relativa agli allacci delle utenze, soprattutto per le biglietterie. Per noi andrebbe bene posticipare di una o due settimane l’inizio dei corsi mascherati: se il rinvio dovesse essere di un mese dovremmo, a quel punto, confrontarci con l’amministrazione comunale. A patto, ovviamente, che tutto si svolga in sicurezza e con una capienza accettabile». Vale a dire: al Carnevale starebbe bene anche il 50 per cento – quindi 40mila presenze – attualmente previsto per gli stadi di calcio e forse anche qualcosina meno. Di sicuro non verrà replicato l’esperimento del Carnevale universale del settembre scorso: troppo pochi 5mila spettatori a corso e i 270mila euro d’incassi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA