Ospedali, in Toscana è allarme per i ricoveri. Occupato il 93% dei posti letto: i dati per Asl

Nell’area centro gli ospedali più in crisi sono Prato, Pistoia e Empoli. Nella nord ovest Cecina, Lucca, Massa e anche Pisa, che sarà costretta a riaprire nuovi padiglioni

FIRENZE. C’è un report in mano ai direttori generali delle aziende sanitarie e sulla scrivania di Eugenio Giani che dimostra come le soglie di saturazione fissate dal Comitato tecnico scientifico per decretare le allerte sui ricoveri negli ospedali d’Italia siano solo teoria. Perché in teoria le aree non critiche Covid in regione avrebbero raggiunto il 20,6% e le rianimazioni il 20,2% di occupazione dei posti letto disponibili.

La realtà è che i posti disponibili, almeno per ora, sono molti meno. Ovunque. E che in Toscana siamo già all’81,5% nelle terapie intensive e al 94,8% nei reparti ordinari (il totale è del 93%). Cioè, nelle bolle d’emergenza, su 141 posti attualmente attivati, ne sono occupati 115. In quelle non critiche, su 1.096 quelli pieni sono 1.036. Anche se aggiungessimo i letti attivabili in 120 ore al totale, la saturazione nelle rianimazioni scenderebbe al 68,9% e nelle aree non critiche al 90,5%.

Nell’area centro gli ospedali più in crisi sono Prato, Pistoia e Empoli. Sulla carta anche Careggi, che però ha appena aperto un padiglione da 150 posti. Nella nord ovest Cecina, Lucca, Massa e anche Pisa, che sarà costretta a riaprire nuovi padiglioni. Nella Sud est soffre solo Arezzo sulle intensive, mentre tutti sono sotto pressione nei reparti ordinari. Ed è quello il nuovo fronte su cui agire per scongiurare la zona arancione. Se infatti è già stata superata la soglia del 20% di saturazione sulle intensive per il passaggio di colore, manca ancora quella per le degenze ordinarie, fissata al 30%. Per questo Giani ha chiesto alle aziende sanitarie di riaprire posti letto di cure intermedie e nuovi hotel sanitari. L’idea è di utilizzarli come volano per alleggerire la pressione sugli ospedali e dunque evitare il passaggio di colore. Ma quelli che ci sono non bastano. Ad ora sono 919 i posti disponibili in regione, e il 92,3% è già occupato. In questi giorni, con gli ordini dati ai direttori delle Asl, dovrebbero venir aperti altri mille posti. Se le condizioni di salute dei pazienti saranno buone, potranno esservi trasferiti. Certo il tempo stringe. Anche ieri i ricoveri sono aumentati di 44 unità. E a questo ritmo schivare l’arancione potrebbe essere complicato. Già fra una settimana. Una certezza c’è già. Da questa settimana gli ospedali dovranno cominciare a tagliare esami e interventi chirurgici programmati.

RICOVERI NEGLI OSPEDALI TOSCANI

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