Tamponi, quarantena, auto-valutazione e fine isolamento: le regole in Toscana in 8 punti-chiave
Ecco una guida per orientarsi nelle norme che regolano il Coronavirus nella nostra regione
1. Pochi sintomi: come fare la segnalazione
Cosa deve fare chi risulta positivo a un tampone ma non manifesta sintomi di rilievo (è paucisintomatico, con pochi sintomi) o è addirittura asintomatico (non presenta sintomi)?
La nuova gestione informatizzata del sistema sanitario toscano prevede un ruolo attivo del cittadino. Dunque gli asintomatici o i paucisintomatici devono accedere al portale regionale ( www.referticovid.sanita.toscana.it). Una volta avuto accesso al portale, si dovrà segnalare il tampone effettuato e dal quale si è riscontrata la positività al virus: il tampone, già registrato nel sistema sanitario, sarà disponibile da un menu a tendina. Una volta segnalata la positività, si avrà accesso al questionario di autovalutazione necessario per stabilire il livello dei sintomi (se ce ne sono) e la condizione iniziale del cittadino.
2. Due corsie distinte per i tamponi
A chi rivolgersi per il tampone?
I tamponi "fai da te" non sono mai validi e non sono riconoscibili dal sistema di tracciamento (né se sono positivi né se sono negativi): l’Asl non può tenerne conto. Se non si manifestano sintomi o si è paucisintomatici (pochi sintomi) si deve andare in una struttura convenzionata con la Regione, dove si effettuata subito la registrazione del tampone nel sistema informatico regionale: centri Asl, farmacie, drive-through, medici di base, pediatri, associazioni di volontariato, laboratori privati accreditati. Se si manifestano sintomi è indicato rivolgersi solo ai drive-through, per evitare un’eventuale diffusione del contagio. È necessario che la trasmissione dei dati avvenga subito e in modo corretto per garantire corretto isolamento e successivo rilascio del certificato di "fine-isolamento" (e riabilitazione del Green pass).
3. Pochi o zero sintomi, la fine dell’isolamento
Chi è positivo asintomatico o paucisintomatico cosa deve fare per uscire dall’isolamento?
Se si ha la terza dose o si è completato il ciclo vaccinale (due dosi) da meno di 4 mesi, il periodo di isolamento ha durata di 7 giorni. Altrimenti il periodo di isolamento da rispettare è di 10 giorni. Una volta completato questo periodo, è necessario effettuare un tampone: se il risultato è negativo, una volta registrato l’esito del tampone sul sito regionale, il sistema invierà in automatico una mail (all’indirizzo segnalato al momento della compilazione del questionario) con il certificato di "fine isolamento". Anche il Green Pass sarà aggiornato in automatico, di norma entro 48 ore. Trascorse 24 ore dall’esito del tampone negativo, in Toscana il risultato negativo finale può sostituire il provvedimento di "fine isolamento" per chi era risultato positivo.
4. Isolati 10 giorni e poi liberi con tampone
Chi è positivo e presenta una sintomatologia lieve cosa deve fare per uscire dall’isolamento?
Il periodo di isolamento è di 10 giorni dal momento della comparsa dei sintomi. Chi è vaccinato con terza dose o ha completato il ciclo vaccinale da meno di 4 mesi deve stare in isolamento 7 giorni di cui però almeno 3 devono essere senza sintomi. Si può comunicare la scomparsa dei sintomi sulla piattaforma www.referticovid.sanita.toscana.it. Al termine dell’isolamento, è obbligatorio il tampone: il risultato negativo registrato nel sistema arriverà in automatico alla mail comunicata nel questionario il certificato di "fine isolamento" e di conseguenza (entro le successive 48 ore) si aggiornerà il Green pass. Dopo 24 ore dall’esito del tampone negativo, in Toscana il risultato del tampone negativo sostituisce il provvedimento di "fine isolamento".
5. Auto-valutarsi, questionario da riempire
Cosa viene richiesto nel questionario sul portale regionale www.referticovid.sanita.toscana.it? Lo spiega la direttrice del dipartimento di prevenzione dell’asl Toscana nord-ovest Roberta Consigli: il questionario contiene la richiesta a informazioni di tipo anagrafico e che, con una serie di domande elementari e di facile comprensione, cerca di delineare il quadro iniziale del paziente. Il cittadino dovrà semplicemente rispondere a quanto richiesto, elencando se presenta o meno determinati sintomi e da quanto tempo. Questo permetterà al sistema di catalogare l’autovalutazione.
6. Dopo 21 giorni come si torna in libertà
Cosa fare se si superano i 21 giorni di isolamento?
Per chi rientra in questo caso non cambia niente: dopo 21 giorni l’isolamento termina e la pratica viene chiusa in automatico, anche senza esito negativo accertato al tampone. È, comunque, necessario un tampone negativo registrato nel sistema per avere la certificazione e dunque tornare alla vita di tutti i giorni (e vedersi aggiornato il Green Pass, con successivo accesso a tutti quei luoghi e attività che lo prevedono). In particolare per poter tornare al lavoro.
7. Se l’infezione è pesante serve il bollino Asl
Chi è positivo e presenta una sintomatologia evidente come deve comportarsi?
Ci sono regole diverse, invece, se i sintomi da Covid-19 sono "evidenti", quindi non lievi. Se si viene classificati come "sintomatici" dall’autorità sanitaria (dall’Asl, dal medico di famiglia, da un pediatra) l’automatismo per tornare liberi con il semplice tampone negativo e la procedura informatica per autovalutarsi e "auto-liberarsi" non è prevista. Bisogna, quindi, rispettare le precedenti disposizioni, contattando il proprio medico di famiglia per ricevere assistenza e prevedendo un periodo di isolamento base di 10 giorni.
In queste circostanze, il medico di famiglia può anche prescrivere al paziente positivo il tampone previsto al decimo giorno ed eventualmente - in caso di mancata negativizzazione - quelli successivi necessari (secondo quanto previsto dai protocolli sanitarie). Ottenuto un esito negativo al tampone e con almeno 3 giorni in assenza di sintomi, l’isolamento può dirsi concluso. Viene quindi accertato il caso di avvenuta guarigione. Ai fini della guarigione, non sono contemplati come sintomi i disturbi dell’olfatto e del gusto. L’assenza di gusto e olfatto può durare anche a lungo (anche oltre le febbre e altri sintomi da Covid-19) ma non è indicativa del permanere dell’infezione in circolo.
8. Quarantena per chi convive coi positivi
Se si ha un contatto stretto di convivenza con un caso positivo, come vanno gestiti isolamento e quarantena?
Il caso positivo deve seguire le normali procedure di isolamento. Il contatto stretto convivente segue invece un iter differente in base allo stato vaccinale, sia che il coniuge (o il familiare) si negativizzi nel frattempo o meno. Chi è vaccinato con la terza dose o con seconda dose effettuata entro quattro mesi deve procedere con l’autosorveglianza: non è necessario il tampone ma è obbligato all’utilizzo della mascherina FFp2 (quelle rinforzate) e a monitorare costantemente il proprio stato di salute.
Solo nel caso in cui insorgano sintomi, è necessario avvertire il proprio medico di riferimento e sottoporsi a tampone. Chi invece non ha eseguito la terza dose si deve sottoporre a quarantena di 5 giorni e sottoporsi al tampone per avere esito negativo al virus.
Resta inteso che devono essere seguite all’interno dell’abitazione tutta una serie di regole di convivenza per evitare la diffusione del contagio: utilizzo di bagni separati, utilizzo di stanze separate, consumazione di pasti in luoghi separati. Se questo non è possibile, è giusto consultare il proprio medico di famiglia e valutare se chi è positivo debba essere ospitato per qualche giorno in un albergo Covid della Regione, per non contagiare i familiari.
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