Rapina con la maschera di Carnevale: chi sono i due viareggini di 29 anni finiti in carcere

VIAREGGIO. Ventitré ottobre 2019. È quasi mezzanotte quando un signore sulla cinquantina si presenta al bancomat della Posta in via Paolo Savi per effettuare un prelievo. Le telecamere riprendono tutto quello che accade nei secondi successivi: due figure incappucciate si avvicinano all’uomo prendendolo alle spalle. Lo aggrediscono. Poi lo minacciano. Alla fine lo convincono a prelevare seicento euro e a consegnarglieli.

Passano appena due giorni. La strada è sempre la stessa. Una signora sta rientrando a casa con il marito nel centro di Viareggio. Quando sta per inserire le chiavi nella toppa del palazzo dove vive viene aggredita da due persone. Una di queste indossa una maschera di Carnevale che poi sarà ritrovata lungo la strada dagli investigatori. In pochi secondi i due rapinatori le strappano la borsa, la buttano a terra ferendola e scappano con la refurtiva: cento euro, le carte di credito, i documenti e il cellulare.

A distanza di poco più di due anni da quelle rapine, gli autori sono stati individuati dai carabinieri, condannati a cinque anni di reclusione e ora trasferiti in carcere. Si tratta di due ventinovenni viareggini: Andrea Balderi e Damiano Iacopinelli. I reati che gli venivano contestati erano quelli di rapine in concorso, ricettazione e indebito utilizzo di carte di credito.

Nelle settimane successive alle rapine, i carabinieri, «grazie alla minuziosa descrizione delle vittime ed all’acquisizione di diverse telecamere presenti sui luoghi delle rapine, sono riusciti a stringere il cerchio e ad individuare i due soggetti quali sospettati».

Subito dopo, a seguito degli elementi raccolti, in particolare dall’analisi della maschera di carnevale rinvenuta sulla scena del secondo episodio e delle perquisizioni effettuate nelle abitazioni dei sospettati, nel corso delle quali sono stati rinvenuti gli indumenti indossati durante le rapine, i carabinieri hanno avuto la certezza della responsabilità dei due.

Durante le indagini, inoltre, i militari dell’arma hanno anche accertato che Iacopinelli aveva poi effettuato due prelievi da 200 euro ciascuno con le carte rubate nella seconda rapina e aveva venduto il cellulare della donna a un altro soggetto, denunciato poi per il reato di ricettazione.

A distanza di alcuni giorni da quando la sentenza di condanna è passata in giudicato, nel pomeriggio di venerdì, i carabinieri hanno dunque eseguito nei confronti dei due ventinovenni viareggini l’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura di Lucca.

Adesso entrambi dovranno scontare la pena di cinque anni di reclusione. I due sono stati quindi accompagnati uno nel carcere di Massa e l’altro in quello di Livorno.

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