Marina-Pisa in bus, il rincaro è del 200%

«Noi siamo cittadini di seri B». Parte da Marina di Pisa la protesta contro l’aumento delle tariffe extraurbane delle corse dei bus che collegano il litorale alla città. I rincari sono scattati a novembre con il passaggio di gestione del servizio di trasporto pubblico locale su gomma ad Autolinee Toscane e mai digeriti da chi deve recarsi ogni giorno a Pisa per motivi di studio e lavoro o semplicemente per una visita all’ospedale. Una situazione che preoccupa anche le associazioni di categoria, Confcommercio Provincia di Pisa e Confesercenti Toscana Nord, che non escludono, in vista dell’estate, possibili contraccolpi tra chi, soprattutto giovani e pendolari giornalieri non automuniti, sceglie il mare delle spiagge pisane. Ma non solo, anche chi è pensionato, e per sua scelta da tempo ha appeso la patente al chiodo, ritiene questi rincari “ingiusti”.

E così Luigi Lucchesi, 77 anni, marinese doc, ex dipendente di un’azienda che operava per la Motofides, a nome di un gruppo di cittadini che vivono a Marina, ha deciso di uscire allo scoperto e con una lettera ha voluto far sentire la sua voce «affinché – scrive Lucchesi – si possa rimediare a questo increscioso ed ingiustificabile comportamento dell’azienda che gestisce il trasporto auto-tranviario». Tutto ha inizio in autunno. «Fino a pochi mesi fa – spiega ancora Lucchesi – il costo del biglietto di andata era di 2 euro e permetteva (entro una fascia oraria) di usufruire gratuitamente del trasporto urbano, esibendo lo stesso biglietto. Con sorpresa il costo del titolo extraurbano è salito a 2.60 euro attuali, non più conglobabile con il trasporto urbano di 1,50 euro. In definitiva un cittadino per recarsi a Pisa deve pagare 2.60 più 1.50 euro del biglietto urbano, se deve girare per la città, spendendo di fatti 4.10 euro per la sola andata (per in totale 8.20 euro andata e ritorno)».

Lucchesi ha toccato con mano questo nuovo tariffario in quanto deve rivolgersi alle cure dell’ospedale di Cisanello. «Semplici controlli, niente di più – afferma il pensionato – ma non avendo la macchina devo salire sul servizio pubblico e non ritengo giusto dover pagare cifre così elevate e penso anche che simili importi, in un periodo di crisi come questo, possano mettere in difficoltà più di una persona che usa il bus per motivi di studio e lavoro».

Sul fronte rincari sulla tratta su gomma Pisa-Marina è intervenuta anche Simona Rindi, presidente per Confesercenti Toscana Nord del Ccn di Marina. «Si tratta di una situazione che come rappresentante degli operatori – dice – avevo fatto presente già qualche settimana fa. Un problema non indifferente per chi vive sul litorale e non può spostarsi con l’auto e che si trascina da tempo, indipendentemente da questi nuovi rincari, in quanto Marina, Tirrenia e Calambrone devono essere considerate tratte urbane e non extraurbane per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico locale. Un quadro che preoccupa anche in vista dell’estate, con i molti pendolari che affollano le nostre spiagge». Anche per Luca Ravagni, presidente di Conflitorale per Confcommercio Provincia di Pisa i rincari non devono essere sottovalutati. «Oltre ai pisani – dice Ravagni – dobbiamo pensare anche ai molti turisti. Ma non solo, anche la decisione di ridurre, sempre sul litorale, i punti d’acquisto per i biglietti di viaggio non è poi una soluzione che va nella direzione dell’accoglienza. Io, ad esempio, ho una edicola e con i nuovi accordi non posso più vendere i tickets per la tratta extraurbana. Una scelta che ritengo incomprensibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA