Carnevale di Viareggio, Marialina Marcucci non scioglie la riserva: «Per noi si parte il 12»
La presidente della Fondazione conferma anche la diretta Rai per il primo corso: «Ma serve ancora un po’ di cautela»
VIAREGGIO. Sembra quasi che lo facciano apposta per permetterci di continuare a giocare con le similitudini col calciomercato, alla Fondazione Carnevale.
Eppure, così come domani è l’ultimo giorno utile per i club che vogliono comprare o vendere giocatori, allo stesso modo la presidente Marialina Marcucci s’è data tempo fino al 31 gennaio per annunciare le date dei corsi mascherati. Che, di fatto, rimarranno quelle annunciate e promosse da tempo, con la partenza il 12 febbraio – cioè fra meno di due settimane – e il gran finale il 5 marzo. O forse no, forse addirittura il 12 perché la Fondazione potrebbe valutare l'ipotesi di spostare il corso di giovedì grasso (24 febbraio) al secondo sabato di marzo, per puntare a un incasso più alto. All’orizzonte per il Carnevale si profila una fumata grigia, quasi melange, prendendo in prestito un termine dal campo della moda, nettamente tendente più al bianco che al nero – qui però il rimando è all’elezione del presidente della Repubblica. Marcucci prima ride, poi si fa seria: «I fatti di Roma non si possono paragonare ad altro per importanza, lasciamoli lì anche per le indecisioni che li stanno caratterizzando. Noi indecisi non lo siamo, lo diciamo da sempre: la pandemia sta calando, i presupposti per partire, magari rallentati ma comunque per partire, ci sono. E la macchina organizzativa del Carnevale è pronta». E «se sarà mantenuta la data del 12 mi sentirei di dire che anche la Rai dovrebbe confermare la diretta tv per quel giorno». Quest’ultimo rinvio a domani sa più di scaramanzia che altro, a giudicare dalle parole di Marcucci: «Abbiamo confermato che, se non ci saranno problemi, partiremo il 12 febbraio: i costruttori sono tutti d’accordo e sono pronti. Ormai aspettiamo lunedì, ma mi pare che non ci siano i presupposti perché venga prolungato il divieto di eventi all’aperto. Comunque non si sa mai: la scorsa estate siamo rimasti scottati dalla capienza ridotta a cinquemila spettatori, non vorremmo che ci capitasse una seconda volta». Quello che sta per iniziare – ma sì, sbilanciamoci – è un Carnevale con il problema inverso di quello dello scorso autunno: non ci saranno limiti sul numero di ingressi, a fronte però di tanti spettatori frenati da contagi e quarantene e anche dalla paura. «Abbiamo fatto i permessi per la capienza al 100 per cento (80mila spettatori circa, ndr) perché non ci sono restrizioni particolari», fatto salvo l’obbligo di mascherine Ffp2 e Green pass rafforzato. «Ci siamo però riservati di valutare, insieme alle autorità competenti, di far svolgere con capienze ridotte i primi due corsi come forma di rodaggio». Del resto, fa notare lei, anche prima del Covid l’afflusso di spettatori era in una progressione a salire dalla prima all’ultima sfilata.
«È una partita che ci giochiamo tutti insieme: cercheremo di fare del nostro meglio affinché la gente ritrovi la voglia di partecipare alle sfilate e la nostra capacità attrattiva rimanga inalterata rispetto agli anni passati». Da qui un appello ai carristi, e alla città, di aiutare a riaccendere l’entusiasmo: «Piano piano, ma col sorriso sulle labbra e la voglia di far divertire, dobbiamo riabituare le persone a fruire i grandi eventi di spettacolo all’aperto». Forse per la prima volta nella storia del Carnevale, il bel tempo non sarà l’unico fattore determinante per il successo.
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