Petizione lanciata dai residenti tre mesi dopo la chiusura causata dall’assalto di una banda con l’esplosivo
SANTA MARIA A MONTE. «Non è assolutamente normale dopo quasi tre mesi non sapere nemmeno quando riavremo il nostro ufficio». C’è preoccupazione fra le case del capoluogo santamariammontese per il destino della Posta, dove i grandi disagi provocati dalla chiusura dell’ufficio dopo l’irruzione “esplosiva” dei ladri dello scorso novembre si sentono tutti. Un malumore che adesso trova sfogo anche in una raccolta firme lanciata martedì scorso e giunta già alla considerevole quota di 400 adesioni. «Vogliamo la riapertura immediata – spiega Veronica Novelli, residente che si è presa a cuore la questione – e vogliamo sapere quando avverrà. Una data certa». Intanto il problema, ogni giorno, si riversa sugli uffici postali limitrofi: a Castelfranco, snodo di Poste Italiane scelto dall’azienda per sopperire alla mancanza dell’ufficio chiuso, ma anche Montecalvoli, ufficio “in seconda” del comune che di colpo si è trovato ad affrontare un’ondata di utenze, che quotidianamente formano lunghe file presso la sede postale della frazione, nota un tempo per la velocità con cui si potevano disbrigare le pratiche. «Chiediamo all’Ufficio Provinciale di Poste di intraprendere ogni utile iniziativa per ripristinare il servizio postale e prevenire, nel rispetto dell’utenza, ogni ulteriore disagio – si legge nell’appello –. Siamo decisi a lottare con ogni mezzo consentito».
I moduli sono ancora presenti in gran parte degli esercizi del capoluogo. Intanto, nell’ufficio postale “incriminato”, per la prima volta da mesi qualcosa si è mosso: il Postamat è stato prelevato, come anche il portellone posteriore dell’apparecchio, che la notte fra il 7 e l’8 novembre era letteralmente saltato incastonandosi nel bancone, che per l’urto si era piegato e spostato di diversi centimetri. Proprio il danno al bancone degli sportelli di servizio al pubblico, non più in regola con le norme aziendali e quindi da sostituire completamente, sarebbe alla base delle lungaggini burocratiche, che da Poste in questi mesi vengono tamponate con avvisi periodici attaccati all’ingresso dell’ufficio che rimandano l’apertura di circa quindici giorni in quindici giorni. Ad oggi l’azienda, di fronte ai numerosi solleciti, ha sempre ribadito la ferma volontà di riaprire quanto prima, rifiutandosi però di fornire una data di fine lavori, ancora tutti da cominciare. Il tema, intanto, alcuni giorni fa è finito anche sui banchi del consiglio regionale, con un’interpellanza a firma del capogruppo di Forza Italia Marco Stella.
«Al Comune è stato comunicato che Poste ha intenzione di riaprire nei primi mesi del 2022 – ha dichiarato la sindaca Ilaria Parrella – . Non sono mai stati riferimenti a trasferimenti o chiusure. Speriamo tutto torni alla normalità nel più breve tempo possibile».
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