Covid, dalla fine dello stato di emergenza al possibile termine dell’obbligo vaccinale: tutto ciò che cambia dal 7 febbraio
Le nuove regole dopo l’ultimo decreto del governo Draghi. A breve riaprono le discoteche, dove è necessaria - e fino a quando – la mascherina, come si scarica il Super Green Pass e chi può averlo illimitato. Tutto quello che c’è da sapere
Dal Super Green Pass illimitato alla fine dello stato di emergenza; dalla cancellazione dei colori per le regioni fino all’obbligo vaccinale e alle nuove decisioni su quarantena e Dad a scuola. Dal 7 febbraio in poi cambieranno tutta una serie di regole in virtù dell’ultimo decreto che dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
La situazione
C'è «una inversione nella curva dei nuovi contagi, ma siamo in una fase in cui la circolazione è sostenuta: il dato di oggi ci porta 1.300 nuove infezioni su 100 mila abitanti nell'arco di una settimana ma 15 giorni fa eravamo più di 2 mila. Il segnale di decrescita è evidente, rafforzato dal fatto che l'Rt anche questa settimana si mantiene sotto 1, il che vuol dire sotto la soglia epidemica: questo vuol dire che i casi di ospedalizzazione decresceranno» ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro. Il numero uno dell’Iss sottolinea: «Confidiamo che la curva epidemica abbia superato il picco». Con queste prospettive l’Italia si appresta ad aprire. O, se non altro, ad allentare la stretta. Vediamo come.
Una delle svolte più importanti riguarda la certificazione verde. Per chi ha il booster (terza dose) oppure chi è guarito dal Covid (e si è vaccinato), avrà un Green Pass illimitato. Chi è solo guarito dal Covid, ma ha deciso di non vaccinarsi, avrà il green pass valido sei mesi dalla data del primo tampone positivo. Che cosa significa e come si potrà ottenere questa certificazione rafforzata? Per tutti coloro che oggi hanno il Super Green Pass fondamentalmente non cambia nulla, se non il fatto che non avrà più la scadenza della certificazione che prima del nuovo decreto valeva 9 mesi. In sostanza: chi fa oggi la terza dose potrà usufruirne illimitatamente.
Come scaricarlo
Non cambiano le regole. Si possono utilizzare l’App Io, l’App Immuni o attraverso la procedura presente sul sito del ministero della Sanità utilizzando il proprio codice fiscale.
Green Pass normale
A differenza di quello “rafforzato” questo tipo di certificazione si ottiene attraverso un tampone. Ma è assai limitativo. Ecco cosa si può fare: a parte recarsi al lavoro (ad eccezione di chi ha l’obbligo vaccinale) con il cosiddetto “base” si può entrare solo in determinate attività commerciale (dai negozi di generi alimentari ai distributori di benzina; dalle farmacie agli ottici, dagli articoli per animali e, in genere, in tutti i luoghi considerati di primaria necessità).
Tutta un’altra storia per chi ha il Super Green Pass: di fatto non ci sono limitazioni, anche in zona rossa.
Fasce di colori
Si va verso la cancellazione delle zone a colori. Resta solo la zona rossa, ma con la distinzione per chi è vaccinato e chi non lo è. In questa fascia di colore può scattare il lockdown, ma vale solo per chi non ha il vaccino. Per i vaccinati con il booster varranno le regole di zone bianche, gialle e arancioni.
Stato di emergenza
Scade il 31 marzo. Il termine è l’ultimo di una serie di proroghe scaturite dall’andamento della pandemia nel corso dei mesi. Ma dal governo il monito è chiaro: «È tutto da valutare, abbiamo ancora 400 morti al giorno». Insomma, resta da capire l’andamento della curva epidemiologica: «Ogni valutazione è prematura».
Obbligo vaccinale
Sulla questione l’Italia ha preso una direzione chiara: obbligo per chi ha più di 50 anni e per alcune categorie professionali (dalle forze dell’ordine al personale sanitario, compreso chi lavora nelle Rsa, fino al personale scolastico). Senza completamento del ciclo vaccinale, per gli over 50 scattano multe da 100 a 400 euro. Multa che sale fino a 1500 euro se colto al lavoro. Chi è chiamato a controllare e omette i controlli rischia invece la multa da 400 a 1.000 euro. La fine dell’obbligo vaccinale scattarà – per le categorie professionali interessate – dal 15 giugno. Diverso discorso, invece, per quel che riguarda la vaccinazione di massa: proseguirà anche per scongiurare l’insergenza di nuove varianti.
Ecco sull’obbligo vaccinale cosa dice il decreto
«Dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e fino al 15 giugno 2022, al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, l'obbligo vaccinale per la prevenzione dell'infezione da SARS-CoV-2, di cui all'articolo 3-ter, si applica ai cittadini italiani e di altri Stati membri dell'Unione europea residenti nel territorio dello Stato, nonché ai cittadini stranieri di cui agli articoli 34 e 35 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età, fermo restando quanto previsto dagli articoli 4, 4-bis e 4-ter».
Quando si può rifiutare il vaccino
Resta confermato che l’obbligo al vaccino non sussiste «in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale dell'assistito o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del Ministero della salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti SARS-CoV-2».
Mascherina
Si dovrà avere ancora un po’ di pazienza. Resta l’obbligo della mascherina all’aperto. Probabile che dal 15 febbraio, stante un miglioramento della situazione, questo obbliga possa cadare. Resta poi obbligatoria al chiuso. Sempre Ffp2 sui mezzi di trasporto. Al bar e al ristorante solo quando ci si alza da tavola. Nei centri sportivi va indossata solo nelle aree comuni.
Decisioni sulle discoteche
Dal 10 febbraio riaprono le discoteche anche per ballare, ma potranno entare solo coloro che hanno il Super Green Pass. Obbligo di indossare la mascherina, tranne quando si sta in pista a ballare, nei locali al chius. Nelle discoteche all’aperto si potrà stare invece senza mascherina. Limite capienza: non oltre il 50% al chiuso, al 75% all’aperto
Il 31 marzo potrebbe segnare la fine dello stato di emergenza: tutto dipenderà, ovviamente, dall’andamento dell’epidemia. Cosa significa fine dello stato di emergenza? Si torna in regime ordinario. Cambiano le quote dei dipendenti in smart working.