Livorno, dopo il sabato di follia: i locali respirano, ora si punta sui controlli

La questura rinvia di 5 giorni la decisione definitiva sullo stop di Botanic, Sketch e Cardellino. Ecco il perché della decisione

LIVORNO. Controlli. Tanti controlli. La questura parla di «eccezionali servizi di ordine pubblico». Alla fine è questa la linea che ha prevalso. Niente chiusura dei locali. Almeno non nell’immediato. Perché i tre imprenditori su cui pende un provvedimento di sospensione dell’attività hanno cinque giorni di tempo per partecipare all’elaborazione di «un documento condiviso con misure e azioni volte al contenimento del problema». Il problema è quello della malamovida in via Cambini e dintorni, zona su cui sono puntati tutti i riflettori e che venerdì, sabato e domenica saranno inevitabilmente al centro della scena. E per adesso continueranno a esserci anche Botanic, Sketch e Il Cardell’Ino, la cui attività di somministrazione prolungata fino a tarda notte è considerata dalla questura causa del caos notturno di via Roma. Ieri ha avuto la meglio il dialogo, durante la riunione tra il questore Roberto Massucci, il rappresentante di Confcommercio Alessio Schiano e i titolari di Botanic, Sketch e Il Cardell’Ino, rispettivamente Andrea Buonanni, Roberto Capenti e Niccolò Vestrini. Conclusione: si è deciso di rinviare l’eventuale sospensione dei tre locali di cinque giorni e, nel frattempo, di rafforzare i controlli nel nuovo triangolo della movida livornese.

COSA È SUCCESSO

Tutto, lo ricordiamo, nasce dopo i fatti dello scorso sabato notte, che come gocce hanno fatto traboccare il vaso della tolleranza. Assiepate in via Roma c’erano centinaia di persone. Sono state assaltate la auto in transito e c’è stata l’incursione all’interno di un condominio, con persone che hanno spaccato l’ingresso e si sono aggrappate alle porte. Dopo questi fatti la questura ha inviato una pec ai titolari dei tre locali di via Cambini che rimangono aperti fino a tarda notte. Perché, secondo la questura, c’è un nesso causale tra i disordini e l’attività dei bar che vanno avanti fino alle ore piccole. Dunque è stato avviato il procedimento volto alla sospensione di tre giorni e l’obiettivo era farli chiudere durante il prossimo fine settimana. Poi c’è stato l’incontro e qualcosa è cambiato.

COSA SUCCEDE ORA

«È stato chiesto – fa sapere la questura – un termine di ulteriori cinque giorni, che è stato accordato e che nell’immediato comporta la sospensione della decisione». Ma il fine settimana è alle porte e va gestito. Per questo sono stati predisposti «eccezionali servizi di ordine pubblico» durante un tavolo tecnico presieduto dal prefetto Paolo D’Attilio a cui hanno partecipato il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Massimiliano Sole e il comandante provinciale della guardia di finanza Gaetano Cutarelli. Scavallato il fine settimana si guarderà oltre. Cioè alla stesura di un piano d’azione condiviso da questura e imprenditori che contenga le strategie per gestire la movida nel salotto livornese.

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