Sono anziane, vicine e vengono derubate in poche ore dalla stessa banda

ROSIGNANO. «Buongiorno signora, dobbiamo controllare l’acqua». Inizia così una storia che ha dell’incredibile. Due anziane prese di mira dalla stessa banda a distanza di poche ore l’una dall’altra. Due episodi che devono mettere in guardia.

È l’ora di pranzo quando due uomini si presentano a casa di una vedova di 80 anni, in via Gori, a Solvay. La scusa che usano per farsi aprire la porta è quella da manuale delle truffe porta a porta, messe in atto da falsi addetti dell’acquedotto. Ma la pensionata non lo sa e inconsapevolmente apre la porta ai ladri. La seconda richiesta comincia a preoccupare la donna. Prima infatti la invitano ad aprire il rubinetto dell’acqua e a mettere tutti gli oggetti d’oro che aveva in casa nel frigorifero. Un modo per metterli al sicuro, sempre la solita scusa, da eventuali contaminazioni. La pensionata raccoglie le sue cose di valore ma al tempo stesso comincia a sospettare e chiede di chiamare le forze dell’ordine. Poi però comincia a sentire una strana irritazione agli occhi, come racconta ai carabinieri. È sola in quel momento e si spaventa.

I due malviventi la convincono, sta arrivando – le dicono – un carabiniere. Poco dopo fa il suo ingresso nell’appartamento un terzo uomo, un complice, vestito di scuro. Indossa una giacca, stando al racconto della povera donna, con la scritta “carabinieri” sul colletto. Anche lui rinnova la richiesta: le intima di mettere gli oggetti d’oro in frigorifero. La donna, ormai convinta di essere nelle mani dei ladri, si dispera. Si oppone alla richiesta, grida agli sconosciuti a uscire da casa sua. Troppo tardi. Uno dei tre l’afferra per le braccia, le strappa una collanina e altri oggetti d’oro. Poi la spingono con forza nella camera da letto e si danno alla fuga. A quel punto non le resta che chiedere aiuto e raccontare quello che le è capitato, l’altro giorno nel primo pomeriggio.

A distanza di poche ore i falsi addetti dell’azienda dell’acqua tornano in azione sempre nello stesso quartiere. Questa volta un solo uomo si presenta a casa di due anziani coniugi. Alla porta li accoglie la moglie di 75 anni. Anche lui ripropone il vecchio repertorio del controllo dell’acqua che potrebbe essere inquinata. Subito dopo la donna avverte un odore strano, potrebbe essere quello di una sostanza irritante. Chiama il marito in aiuto ma anche lui non riesce a capire cosa sta succedendo. Presi dalla paura i due lasciano l’appartamento e corrono a chiedere aiuto alla pensionata che era stata derubata e strattonata il giorno prima. Facile immaginare la scena. Mentre gli anziani coniugi vanno a chiedere aiuto il falso addetto dell’azienda dell’acqua insieme a un complice si impossessa di alcuni oggetti di valore che la donna aveva messo nel frigorifero nel portagioie a cui teneva moltissimo. Poi la telefonata ai carabinieri di Castiglioncello che sono intervenuti sul posto alla ricerca di eventuali tracce lasciate dagli autori dei furti.

I militari raccolgono anche le testimonianze delle vittime dei colpi messi in atto da malviventi senza scrupoli che si approfittano di persone sole o che sono più fragili. Sui due episodi sono in corso le indagini dei carabinieri del posto e della compagnia di Cecina comandata dal maggiore Christian Bottacci. I cittadini che abitano nella zona tra via Gori e via della Vittoria avrebbero visto allontanarsi tre uomini. Pare sia stata notata anche un’auto che non era mai stata vista prima in quell’isolato di case. È probabile che i tre possano compiere altri furti simili. Le famiglie che hanno genitori anziani sono invitate a metterli in guardia. Il consiglio è sempre lo stesso: quello di non aprire la porta agli sconosciuti anche quando si presentano con le scuse più banali. E quando c’è una situazione che non convince è sempre meglio chiamare i carabinieri o le forze di polizia.

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