Poste, si scaglia contro l’impiegata e spacca il plexiglass allo sportello
![Poste, si scaglia contro l’impiegata e spacca il plexiglass allo sportello](https://iltirreno.gelocal.it/image/contentid/policy:1.41235335:1645093878/image.jpg)
Paura in via Rovetta, sul posto la polizia. Sindacati in allarme: «L’azienda fornisca vigilanza»
GROSSETO. Insulti, urla. E un divisorio in plexiglass mandato in frantumi dentro l’ufficio postale. È successo martedì a Grosseto nell’ufficio postale di via Rovetta, dove un utente fuori di sé si è avvicinato a uno sportello e ha seminato il caos, rischiando di ferire un’impiegata. Sul posto la polizia. È successo verso le 17,30. La filiale numero 4, l’unica che con la sede centrale di piazza Rosselli fa anche il servizio pomeridiano, era regolarmente operativa. C’erano 5/6 clienti, quando è entrato un uomo fuori di sé, ubriaco o sotto l’effetto di sostanze. Ha fatto il suo ingresso traballando, ha fatto cadere il rilevatore di temperatura, ha preso il numero e si è avvicinato a uno sportello. Voleva fare un prelievo, ma non aveva con sé documenti per cui la dipendente – oltre quel divisorio trasparente – giustamente non l’ha servito. Lui ha dato in escandescenze e ha iniziato a colpire il plexiglass, staccandolo dalla base, frantumandolo e spaventando a morte la dipendente di Poste, la collega a fianco e l’utenza presente in sala. Soprattutto ha rischiato di ferire le impiegate. È stata chiamata la polizia. L’uomo è tornato poco dopo a riprendere alcuni effetti personali che aveva lasciato, ma quando la Volante è arrivata non c’era più. La denuncia è stata formalizzata in Questura.
Turbolenze di questo tipo – da parte di “esterni” che perdono il controllo spesso in preda ad alcol – sono avvenute spesso negli uffici postali, specie in piazza Rosselli e in via Rovetta. Da tempo i sindacati denunciano la situazione. E ora rilanciano l’allarme con preoccupazione. Luigi Ferraro (Failp Cisal) spiega che in più occasioni è stata chiesta all’azienda la presenza di “vigilanza armata permanente”, mentre «Poste si rifugia dietro al fatto che i direttori degli uffici devono chiamare ogni volta le forze dell’ordine». Con il rischio che quando arrivano sia tutto finito.
Ferraro rinnova la richiesta anche ora, quella di aver un servizio di vigilantes «a tutela sia dei lavoratori che della clientela», visto che gli episodi non sono isolati e «avvengono in un contesto di totale mancanza di protezione nei confronti dei dipendenti». La maggior parte dei quali sono donne. «Entrambi i più grandi uffici postali non sono più blindati da tempo, chiunque entra, e non c’è deterrente. Serve sicurezza». Stessa richiesta di vigilanza arriva dal collega Edoardo Cioni di Confsal Com.
Tanto più che a questo fronte se ne aggiunge un altro, pure questo problematico. Quello delle intemperanze create dai cittadini che si ritrovano in coda, spesso in file troppo lunghe dovute ai pochi sportelli aperti e alla carenza d’organico. Al punto che le loro reazioni sono decisamente abnormi. Con aggressioni verbali, parolacce e invettive che anche qui hanno come bersaglio i dipendenti. Maltrattati non solo dall’alcolizzato di turno com’è successo ieri, ma pure dal “cittadino qualunque” che perde la pazienza. Spesso le tensioni si sono create tra gli stessi utenti in fila. In via Rovetta Edoardo Cioni ricorda il caso di una «secchiata d’acqua tirata dalla finestra di un palazzo, dunque da un condòmino, alla gente che occupava il marciapiede in coda per entrare alle poste». Non sappiamo perché. Forse stazionava davanti al portone.
Il Covid ha certamente acuito le tensioni. Di sicuro, sta rallentando i tempi. «Spesso non riusciamo a far rispettare la contingentazione», dice Cioni. «Da qualche giornogli operatori devono anche controllare il Green pass allo sportello e questo allunga ulteriormente i tempi d’attesa», prosegue Ferraro. Le tensioni sono all’ordine del giorno. Pure i parapiglia scatenati dagli utenti sono un problema di non poco conto, spesso legato alla «sofferenza di organico – dice Ferraro – ovvero al fatto che l’offerta degli sportelli aperti non è sufficiente ad assicurare un servizio in tempi accettabili, e ciò genera ulteriori episodi di nervosismo e intolleranza». In tutta la provincia di Grosseto, «nonostante le uscite per pensionamenti siano 5-6, ad oggi è prevista solo l’assunzione di un part time allo sportello», dice Cioni.
Poste risponde. Interpellata dal Tirreno, Poste italiane risponde di avere «tavoli relazionali aperti, a cura della funzione Risorse umane, tesi a individuare tutte le soluzioni possibili per la tutela della sicurezza dei dipendenti e dei cittadini. Un dialogo continuo e costante a tutti i livelli».
© RIPRODUZIONE RISERVATA