L’allarme di Celesti, presidente della Società della salute. Il consiglio comunale: un report sulle carenze di personale
PISTOIA. Nel corso di quest’anno, saranno cinque i medici di medicina generale che cesseranno la loro attività nel comune di Pistoia. Per lo più (ma non solo) per raggiunti limiti di età, cioè per lo scadere del fatidico settantesimo anno. L’allarme arriva dalla presidente della Società della salute e vicesindaca Anna Maria Celesti, nel corso del suo intervento all’ultima riunione della commissione sanità del consiglio comunale.
Insomma, una buona fetta dei 21 medici di base che nei prossimi due anni lasceranno il posto riguarda la città capoluogo. E se la preoccupazione delle autorità sanitarie si è finora concentrata soprattutto su zone più in difficoltà per la carenza di professionisti, come la montagna o l’area di Quarrata, anche il capoluogo pare non passarsela molto bene.
«Anche qui andremo in carenza – ha sottolineato Celesti – ma il problema è a monte ed è sempre quello: la mancanza di una efficace programmazione, a tutti i livelli. Sia nelle facoltà universitarie, sia nelle scuole di specializzazione regionali.A furia di tagliare e di aspettare che i problemi si risolvano da soli, i medici vanno in pensione e il problema è cresciuto».
Secondo Celesti, il problema non riguarda soltanto i medici di famiglia ma che quelli ospedalieri. «Mancano medici di urgenza – sottolinea – mancano anestesisti, mancano medici ortopedici». Insomma, una mappa desolante.
E la riflessione sulla carenza di personale andrebbe allargata agli infermieri e ai tecnici di radiologia e di laboratorio, tanto importanti (lo si è visto con i tamponi Covid, quando il superlavoro è finito sulle loro spalle) quanto poco considerati.
Anzi, la seduta della commissione sanità del consiglio comunale proprio dalla carenza conclamata di infermieri era partita. L’analisi è contenuta in una mozione firmata dai quattro consiglieri comunali del Pd, di far avere al più presto alla Regione «un report – così si legge nel testo – del fabbisogno di personale infermieristico e medico sul territorio pistoiese... con la richiesta di un piano di azione per la risoluzione delle mancanze».
La vicesindaca Celesti si è detta d’accordo con la richiesta contenuta nella mozione. Anche se – ha tenuto a sottolineare – il problema è pistoiese ma nello stesso modo è toscano e italiano. «Nessun problema a produrre un report come quello richiesto – ha detto – perché le carenze sono tutte in piena evidenza. Ma quello che dobbiamo chiedere davvero alla Regione è di mettere in campo atti concreti, in attesa che il governo, a livello nazionale, dopo la pandemia, si decida ad affrontare questo problema».
E sul mancato rispetto degli impegni da parte della Regione è intervenuto un altro medico consigliere comunale, Carla Breschi (gruppo Misto), oncologa ospedaliera pensionata di recente. «In oncologia – ha detto – la situazione è da definirsi tragica. Il dottor Di Lieto che è andato in pensione non è stato sostituito, altre due dottoresse sono in gravidanza, e chi resta deve far fronte ad un aggravarsi della situazione, perché a causa del Covid tante persone non hanno fatto gli screening e ora si presentano in ospedale molte persone con diagnosi tardive, quindi più difficili da trattare. La Regione aveva promesso tre persone in più, ma non ci sono».