Empoli, poche scorte ma tanta paura dei prezzi: «Con aumenti così non ce la faremo»

EMPOLI. Accaparramenti non molti ma tanta paura che i prezzi dei prodotti abbiano una grossa impennata.

Questo è il clima che si respira nei supermercati della zona dopo che Unicoop ha disposto limiti agli acquisti su alcuni prodotti.

«Al momento non emerge alcun rischio relativo alla mancanza di prodotti nei supermercati a causa della guerra in corso in Ucraina – ha spiegato Unicoop Firenze – Tuttavia, alla luce di diversi episodi di accaparramento che si sono verificati nei punti vendita da parte di operatori commerciali, la Cooperativa ha deciso di mettere un limite all’acquisto di quattro pezzi per carta socio per olio di semi di girasole, farina e zucchero. Prodotti di largo consumo quotidiano che arrivano dalle zone interessate dal conflitto. Una decisione che vuole tutelare da eventuali rischi speculativi tutti i soci e clienti».

In questi giorni, infatti, ci sono stati operatori che hanno fatto acquisti consistenti. Ma, al contrario, i consumatori non hanno avuto gli stessi comportamenti.

«Mi sono limitata a fare la classica spesa di routine senza alcuna aggiunta, anche se la situazione attuale mi intimorisce», dice Angiolina Cappelli al Centro Coop di Empoli.

Dello stesso avviso è Paola Allegri: «Non ho intenzione di fare nessuna scorta a lungo termine. Seppur ci si trovi nel mezzo di un terribile conflitto non credo che ce ne sia la necessità per il momento».

Vi sono però anche consumatori con pareri diversi: alcuni ritengono opportuno iniziare già da adesso accumulare un po’ di provviste in vista di tempi che potrebbero diventar peggiori. E qualche vuoto in più si vede tra gli scaffali del supermercato.

Riccardo Lichi, lavoratore del centro commerciale stesso, spiega: «Va assolutamente limitato il panico in quanto non fa bene alla comunità ed evitare le situazioni paradossali che si sono create nei centri commerciali con l’inizio della diffusione del Covid. Poi continua: «Nella nostra società dobbiamo riuscire ad essere uniti ed evitare ogni sorta di egoismo che ci divide e danneggia». Non a tutti, in ogni caso, la situazione provoca la paura di poter rimanere senza gli alimenti sopra citati. Lo possiamo dedurre anche dalle dichiarazioni di Sauro Lisi e Massimo Mancini, i quali ammettono di non essere a conoscenza del razionamento che sta prendendo piede nei centri commerciali. «Sinceramente non eravamo a conoscenza di questa nuova regola, anche perché per il momento non abbiamo nessuna intenzione di accumulare grandi quantità di generi alimentari» affermano i due.

Ma non solo il razionamento influenza lo stato d’animo dei cittadini: anche i prezzi di benzina e gas, che stanno aumentando a dismisura fino a toccare picchi che la maggior parte della popolazione non può sostenere, fanno la loro parte. A confermarlo è Riccardo Scali che sottolinea: «Più che per il razionamento del cibo, la mia preoccupazione è dovuta ai costi che sta raggiungendo la benzina, in quanto al momento fare un pieno al serbatoio significhi spendere cifre follia».

È così quindi che la guerra in Ucraina influenza il nostro territorio, andando a colpire la nostra comunità per razionamenti e prezzi esosi. E poi nel profondo del nostro animo per timori che difficilmente pensavamo di poter avere nel 2022.

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