Montecatini, avvocato finisce sotto accusa: «Intascava i soldi dei clienti»
La procura chiede il rinvio a giudizio per appropriazione indebita, falso e sostituzione di persona
MONTECATINI. La procura di Pistoia ha chiesto il rinvio a giudizio dell’avvocato montecatinese, di 50 anni, accusato di appropriazione indebita, sostituzione di persona, falsità ideologica e indebito utilizzo di carte di credito e pagamento: si sarebbe intascato i soldi dei risarcimenti destinati a tanti suoi clienti coinvolti in incidenti stradali.
L’avvocato Andrea Ceccobelli (finito agli arresti domiciliari nel dicembre 2020) è accusato di essersi appropriato dell’identità di numerosi suoi assistiti, che si erano rivolti a lui per essere rappresentati in cause di risarcimento per incidenti stradali. E, con quelle identità rubate, di aver attivato utenze telefoniche e aperto conti correnti con un istituto di credito on line da utilizzare per intascare i risarcimenti delle compagnie assicurative destinati ai clienti. A cui un po’ di soldi l’avvocato li versava, ma meno di quelli a lui liquidati.
Questa, almeno, è la ricostruzione fatta dagli inquirenti, al termine di un’indagine partita da una denuncia presentata il 15 marzo 2019 da un cliente dell’avvocato che si era ritrovato con un conto corrente aperto a sua insaputa.
Nel corso dei successivi accertamenti, la guardia di finanza aveva scoperto che un appoggio fondamentale l’avvocato l’avrebbe avuto da un intermediario finanziario di 39 anni, di Larciano, Christian Cerri per il quale era scattata una denuncia a piede libero. Anche per lui il pm titolare dell’inchiesta, Leonardo De Gaudio, ha chiesto il rinvio a giudizio: i reati che gli vengono contestati sono sostituzione di persona e appropriazione indebita.
Chiesto il processo anche per altre due persone: un’impiegata allora dipendente dello studio legale di Ceccobelli per un episodio di sostituzione di persona relativo a una firma contraffatta e all’attivazione di un indirizzo di posta elettronica a nome di un’avvocata dello studio; e un cliente accusato, in concorso con Ceccobelli, di aver fraudolento ottenuto, con false ricevute, il risarcimento dall’assicurazione di prestazioni mediche a cui si sarebbe sottoposto dopo un incidente stradale.
Ieri mattina, davanti al gup del tribunale, ha preso il via l’udienza preliminare. Fra le 18 parti offese citate, anche la Zurich Insurance company, in persona del suo legale rappresentante (presenti in aula i legali), e L’Oam, l’Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. Probabilmente, entrambi si costituiranno parti civili nel corso della prossima udienza, così come molti dei clienti che sarebbero stati vittime del proprio legale.
Una quarantina i conti correnti individuati dalle Fiamme gialle nel corso delle indagini andate avanti per mesi. Conti aperti all’insaputa di clienti e sui quali sarebbero stati versati dalle compagnie assicurative risarcimenti per circa 60mila euro nell’arco di un paio d’anni.
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