Recuperare il circolino delle Acciaierie: l'archivio della memoria prende forma
Il progetto del Manifesto per la cultura apre il confronto sul futuro dell’immobile
“Circolino delle Acciaierie: ritorno al futuro”. Prende forma la proposta del Manifesto per la cultura sulla realizzazione di un Archivio della memoria con foto e testi che testimonino il ruolo svolto dalla struttura di via Piave nel corso degli anni. Sollecitando contemporaneamente l’attenzione sulla possibilità di un recupero rispettoso dell’identità cittadina. Del passato. E del futuro, perché veicolo di diversificazione economica anche in chiave culturale.
Il Tirreno si è messo a disposizione come media partner per promuovere il progetto, pubblicando periodicamente il materiale che perverrà al Manifesto con le modalità che riportiamo di seguito. E stimolando i piombinesi a frugare in qualche cassetto o a sfogliare vecchi album fotografici. Magari recuperando la consegna dei doni della Befana per i figli dei lavoratori delle Acciaierie. Uno spettacolo, una proiezione cinematografica. Assemblee studentesche o sindacali. Tutto avvenuto là dove oggi regna il degrado assoluto. E se non sono immagini, potranno esserci ricordi da mettere nero sui bianco, da non mandare perduti. Oggi ospitiamo quelli di Stefania Bianciardi, insegnante piombinese in pensione che ha vissuto a lungo a Milano.
In pagina, anche tre immagini: in alto una manifestazione estiva organizzata negli anni Settanta da Costa Etrusca, con Ruffo Anselmi. Immagine fatta pervenire dalla moglie, Marisa Cecchini. L’altro scatto è stato recuperato da Nedo Carli e lo ritrae insieme ad un altro musicista, Alessandro Gagliardi. Sul palco del Circolino si sono susseguite innumerevoli manifestazioni a carattere ricreativo, sociale, politico e musicale. E teatrale, con presenze anche in questo campo, autorevoli.
Per la raccolta di foto, memorie e altro materiale che evidenzi l’intensa attività della struttura dai primi anni Cinquanta fino al 2009, i promotori saranno presenti tutti i venerdì dalle 17, 30 alle 19, 30 al Caffè Letterario di Cittadella e la domenica dalle 10, 30 alle 12, 30 al bar Nanni in corso Vittorio Emanuele.
Nelle stesse occasioni sarà possibile firmare per presentare il progetto in Regione, in modo di ottenere un finanziamento con cui attivare un percorso partecipativo. «L’obiettivo – ricordano i volontari – è anche quello di spiegare ai cittadini le ragioni di questa forma di mobilitazione. Ovvero, porre l’accento su un edificio, uno spazio abbandonati che per oltre cinquant’anni è stato un luogo di produzione e di fruizione della cultura, legato alla presenza dell’industria. Un vero e proprio bene comune urbano legato alla storia di Piombino nel’900 che ha rappresentato molto per il territorio in termini culturali, sociali, di aggregazione ma che può rappresentare ancora tanto in una prospettiva di riappropriazione e di riconquista della propria storia, per conoscersi e per riconoscersi in una comunità».
Il patrimonio storico, quindi, non solo come testimonianza di un passato glorioso ma come grande scommessa per reinventarsi il futuro. Con un percorso che parte dal basso, ai cittadini si chiede in questa prima fase di raccontare le proprie memorie e di mettere a disposizione i propri ricordi, e a contribuire alla prosecuzione del progetto firmando la petizione che verrà presentata in Regione.
Oltre che nei giorni previsti al Caffè Letterario e al Bar Nanni, tutto può essere inviato tramite email agli indirizzi: futuro@ilcircolinopiombino. it, oppure culturapiombinese@gmail. com. Info anche alla pagina Facebook CulturaPiombino, sul sito https: //www. ilcircolino. piombino. it o telefonicamente (329 8153929; 329 2072482; 392 1373389).
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