I residenti sentono «colpi d’arma da fuoco» e vedono 5 persone in fuga. Polizia sul posto
GROSSETO. Gli abitanti raccontano d’aver udito cinque “spari”, provenienti dal palazzo abbandonato e diretti ad alcuni stranieri che sono fuggiti a gambe levate. Chi vive in zona si è barricato in casa per la paura. È successo domenica pomeriggio tra le 17 e le 18 in via Lago di Mezzano, alle spalle di via Lago di Varano, davanti alla struttura per anziani abbandonata e diventata nel tempo un covo di presenze clandestine, probabilmente dedite allo spaccio.
I residenti hanno chiamato la polizia: «Erano colpi d’arma da fuoco», dicono convinti, raccontando d’aver sentito distintamente prima 3 colpi, poi un altro, poi un altro ancora; e che alcuni stranieri avevano provato a entrare nel palazzo per poi scappare precipitosamente dopo che qualcuno – dall’edificio – avrebbe tirato diversi colpi contro di loro con il chiaro intento di allontanarli. Per loro si è trattato di una «guerra tra spacciatori».
Siamo in via Lago di Mezzano. Sorge qua un grande complesso nato nel 2012 e mai ultimato, che prevedeva 56 appartamenti con servizi comuni, dalla portineria alla lavanderia o alla palestra di fisioterapia per anziani autosufficienti e persone con disabilità. Tutto finito in uno stato di abbandono dopo il fallimento dell’impresa costruttrice, con recinzioni precarie che sono sistematicamente violate. Da tempo i cittadini che abitano in zona mettono all’indice quel che succede, con quel via vai di losche presenze vicino alle loro case. «La rete di plastica è rotta – indicano due donne – e queste persone (gli abusivi, ndr) passano da questo varco per entrare nel cantiere». I residenti parlano di un “giro di spaccio” evidente. A ridosso della recinzione sono quintali di sporcizia. Risale a poche settimane fa l’ultimo blitz di polizia e carabinieri che tra i rifiuti hanno trovato un cittadino straniero: occupava abusivamente una stanza al primo piano.
Poi, tra le 17 e le 18 di domenica, ecco l’ultimo sconcertante episodio dai contorni ancora tutti da chiarire ma che ha costretto gli abitanti a rintanarsi. Una donna spiega al Tirreno d’essere tornata a casa, a quell’ora, con i suoi nipoti. «Ho parcheggiato nella mia via e ho sentito in maniera netta 3 colpi, ma sul momento non ho dato loro eccessiva importanza. All’inizio potevano pure essere petardi scoppiati da qualche ragazzino: i rumori provenivano dall’interno della costruzione. Sono entrata in casa con i miei nipoti, ho aperto la finestra al cane per farlo uscire e ho sentito un quarto colpo. A quel punto mi sono affacciata per strada e ho visto 5 stranieri che fuggivano sul marciapiede davanti alle case in direzione dell’ospedale, verso un secondo punto di spaccio in zona. Parlavano in arabo, ma l’unica cosa che abbiamo tutti sentito in maniera chiara era la parola “coca”. Ho chiamato il numero unico di emergenza 112. Intanto è rientrata una mia vicina. Sono salita con lei al suo appartamento al piano superiore dove c’era una visuale migliore e lì abbiamo visto che quelle 5 persone avevano provato a entrare nel palazzo, ma sono fuggite di nuovo dopo che è partito un quinto colpo sparato dal palazzo. L’idea che ci siamo fatti è che i 5 stranieri volessero entrare e che qualcuno avesse tirato quei colpi per intimare la fuga dall’interno dell’edificio. Forse una “faida” tra spacciatori. A udire bene i colpi – dice la donna – siamo stati in 4 o 5 condomini. E stavolta siamo sicuri che non fossero petardi ma colpi d’arma da fuoco, perché tra di noi ci sono cacciatori e conosciamo bene quel tipo di rumore».
All’arrivo della Volante i colpi erano cessati e gli stranieri interpellati dagli agenti hanno riferito alcuni di non sapere nulla, e altri di non sapere se fossero o meno petardi. Ma non è finita qua. Ieri mattina gli abitanti hanno avvistato anche del fumo che usciva dal palazzo e hanno chiamato i vigili del fuoco, che si sono fatti strada nell’area abbandonata. Sul posto anche i carabinieri. Un’ipotesi è che qualche presenza clandestina – dentro l’area – bruciasse dell’immondizia, come già altre volte. «Siamo stufi – dicono gli abitanti – È evidente come la nostra quiete sia compromessa anche solo per andare a prendere l’auto parcheggiata vicino casa: abbiamo paura. Anche ragazzini di 13-14 anni spesso entrano nel palazzo per giocare e temiamo per loro».
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