«Ti rovino sui social»: finta cliente ricatta il titolare di un ristorante di Grosseto (che però è chiuso)
GROSSETO. “Ho mangiato al suo ristorante e poi mi sono sentita male. Deve risarcirmi, altrimenti metto tutto sui social”.
Riporta così Antonio Catani, titolare dell’Osteria di Maremma alla residenza Principina, la telefonata che ha ricevuto giorni fa da una sedicente “cliente”.
Le virgolette sono d’obbligo, dato che nessuno ha più mangiato al ristorante da oltre 10 giorni, visto che il locale alla residenza Principina è chiuso per ristrutturazione. Così la truffatrice è stata smascherata, e adesso sarà denunciata.
Due giorni fa, intorno alle 22,30, Catani ha ricevuto la chiamata da un numero privato. Dall’altra parte c’era una donna con un forte accento meridionale. Sempre a giudicare dalla voce, al ristoratore sembrava una persona di mezza età.
Sul momento, Catani ha avuto il timore che l’interlocutrice potesse davvero essersi sentita male dopo aver assaggiato le sue pietanze. E si è preoccupato.
«Ero con un gruppo di amici. Volevo sapere se anche gli altri si sono sentiti male», ha aggiunto la donna. Una richiesta molto strana che ha destato Catani dal timore, alimentando in lui il sospetto: perché la donna al telefono non ha chiesto direttamente ai commensali?
Lo chef, quindi, ha cercato di capire meglio: «Quando è venuta a mangiare al mio ristorante? Se mi dice chi è possiamo cercare di capire cosa è successo».
Ma la donna, evitando di rispondere, sviava la conversazione. «Forse è stato lo champagne o il vino che abbiamo bevuto», ha detto, facendo storcere il naso al ristoratore.
A quel punto era praticamente certo: era stato tirato in mezzo a uno scherzo o a una truffa. Per togliersi ogni dubbio, Catani ha proseguito la conversazione cercando di capire se ci fosse qualcosa di vero nella storia della donna.
«Senta, facciamo così – gli avrebbe quindi proposto lei –. Io evito di raccontare tutto sui social. Lei, in cambio, non mi fa più pagare al suo ristorante, o mi fa degli sconti».
E a quel punto, per Catani ogni sospetto era svanito: «Signora, guardi che il mio ristorante è chiuso da dieci giorni», ha tagliato corto.
L’interlocutrice, allora, è esplosa in una risata. «Mi scusi, devo aver sbagliato numero», ha concluso un attimo prima di buttare giù, lasciando Catani perplesso e infuriato allo stesso tempo. Il ristoratore si è accorto che si trattava di una truffa e, allo stesso tempo, ha pensato che qualcun altro, invece, ci sarebbe potuto cascare. Ed è anche con questo pensiero che ha deciso di fare, nei prossimi giorni, un esposto alla polizia postale.
La truffa della recensione negativa lasciata su internet è ormai un triste ritornello dell’epoca dei social in cui un solo voto negativo (peggio ancora se ben argomentato) può condizionare il lavoro di intere famiglie.
Catani lavora nel mondo della ristorazione dai primi anni Ottanta, da quando ha finito di frequentare l’istituto alberghiero, e ha aperto il suo primo locale nel 1996. Ma – racconta – non gli era mai capita una cosa del genere, un tentativo così palese (e maldestro). Certo, qualcuno che cerca di fare il furbetto c’è sempre stato, ma nel cuore di del ristoratore era viva la speranza che dopo la pandemia ne saremmo davvero usciti migliori. Come tutti noi ci promettevamo dai balconi a marzo 2020.
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