Fi-Pi-Li, niente terza corsia. Un tratto chiuso dalla settimana di Pasqua: ecco dove potranno formarsi le code

SANTA CROCE SULL'ARNO (PISA). La terza corsia della Fi-Pi-Li non si farà. E per Pasqua il traffico risentirà dei cantieri lungo la grande arteria. Niente allargamento e, dunque, niente pedaggio. Troppo complicato trovare lo spazio per tutto e troppo caro realizzarlo: almeno un miliardo secondo le stime, al netto di prezzi destinati a lievitare. Una cifra impensabile da recuperare con una gabella che finirebbe soltanto per riportare le auto sulla vecchia Tosco Romagnola. E allora meglio accontentarsi della sola corsia di emergenza, insieme alla nascita di una Spa partecipata dalla Regione che possa gestire lavori e manutenzioni in maniera più spedita e più efficace. Sembra tramontare, insomma, l’idea di una Fi-Pi-Li finalmente all’altezza del traffico che è chiamata a sopportare: il più alto volume di traffico di tutte le arterie toscane (A11 compresa). A dirlo sono gli interventi dei rappresentanti regionali arrivati sabato 9 aprile al convegno organizzato da Assotir a Santa Croce sull’Arno, di fronte a una platea di autotrasportatori esasperati dai problemi di una strada la cui arretratezza, secondo uno studio Irpet, costa al sistema economico toscano qualcosa come 100mila euro al giorno. «L’idea della Regione è di costruire una corsia di emergenza e provare a realizzare la terza corsia solo in alcuni tratti», ha detto il consigliere Pd Andrea Pieroni, stuzzicato sul tema dai colleghi Elena Meini (Lega) e Diego Petrucci (Fratelli d’Italia). «Anche l’ipotesi del pedaggio che è stata avanzata in questi anni non è la soluzione – ha aggiunto – perché gli studi ci dicono che il 77 per cento dei veicoli che entrano in superstrada ha una percorrenza inferiore ai 20 chilometri: è un traffico locale, di pendolari che usano la Fi-Pi-Li come una grande tangenziale alternativa alla Tosco Romagnola, che ormai è diventata una strada urbana».

Eppure sia Pieroni sia il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo assicurano che «il presidente Eugenio Giani sta lavorando per trovare una soluzione». «Perché è arrivato il tempo di superare la logica del rattoppo – ha detto Mazzeo –. Per questo pensiamo alla creazione di una società ad hoc che possa gestire in maniera più snella e più efficiente la manutenzione ordinaria e straordinaria».

Allo stesso tempo, si lavorerà per creare finalmente dei collegamenti adeguati tra FiPi-Li e A11, «anche come valvola di sfogo – li ha definiti Pieroni – per quando sull’una o sull’altra arteria si creano degli intoppi». Almeno un paio i collegamenti da progettare, gli unici offerti dall’orografia toscana: quelli che attraversano il padule di Bientina e quello di Fucecchio. Nel primo caso è stata da poco riaperta ai mezzi pesanti la Provinciale 3 (la cosiddetta Bientinese), anche se i sindaci chiedono adesso all’assessore Stefano Baccelli «una progettazione complessiva e definitiva». Progettazione che invece è già partita per il potenziamento della 436 dall’uscita Fi-Pi-Li di San Miniato fino alla Valdinievole: i lavori di adeguamento del primo tratto fino a San Pierino sono pronti a partire, ma da Fucecchio fino alla Variante del Fossetto il futuro resta tutto da pianificare.

I LAVORI PER PASQUA: ECCO DOVE

Festività pasquali da bollino rosso in Fi-Pi-Li. Si attende l’esodo di viaggiatori verso il mare e verso Firenze e il conseguente caos in superstrada, già di per sé congestionata a cose normali. Ma al peggio non c’è mai fine.
Soprattutto di questi tempi: i lavori in corso tra Empoli est e Montelupo proseguono e nessuna interruzione è prevista per Pasqua. Lo stop al cantiere si avrà soltanto tra luglio e settembre. Dalla prossima settimana (11-18 aprile) l’ingorgo è dunque servito. «Il cantiere non può sparire nel giro di qualche giorno, c’è una programmazione da seguire e non è possibile liberare la carreggiata dall’oggi al domani», conferma l’assessore regionale alle infrastrutture, Stefano Baccelli.
C’è da mettersi l’animo in pace oppure cercare sulle mappe una strada alternativa. La mossa dei Comuni è quella di potenziare la segnaletica per “invitare” gli automobilisti a dirigersi sulla statale 67 Tosco Romagnola. Un palliativo, non una soluzione: gli incolonnamenti cambieranno solo d’asfalto.

«Non è una vicenda semplice da gestire, l’impatto sulla viabilità comunale è forte ma i correttivi sono difficili da trovare», ammette Paolo Masetti, sindaco di Montelupo e responsabile della viabilità per l’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa.

Nel tratto di tre chilometri interessato da un rifacimento delle corsie (asfalto drenante e nuove barriere fonoassorbenti) si formerà un imbuto non da poco. Da lunedì 11 aprile alle 6 tra Empoli e Montelupo sarà chiusa la corsia in direzione Pisa/Livorno, e tutto il traffico diretto sulla carreggiata opposta, con istituzione del doppio senso di marcia. Fino al 30 maggio, inoltre, lo svincolo di Montelupo sarà chiuso sia in ingresso che in uscita in direzione mare, e solo in ingresso in Fi-Pi-Li in direzione Firenze.
Sono i provvedimenti al traffico presi per la fase 2 dell’intervento, che riguarda circa un chilometro di superstrada. Le lavorazioni si sposteranno poi sulla corsia verso Firenze, con doppio senso verso il mare. Nell’autunno prossimo il cantiere si muoverà nella zona 2: i restanti due chilometri sempre tra Empoli e Montelupo. E soliti provvedimenti alla viabilità: prima chiusa la corsia verso il mare, poi quella verso Firenze.
Un’opera da 5 milioni di euro, conclusione prevista a marzo 2023. Per gli automobilisti un’odissea.

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