Rischio incendi in Maremma, cinque roghi in quattro mesi
Nel 2021, nel territorio della nostra provincia sono bruciati 66 ettari di verde. Ecco le aree più esposte individuate dall’apposito sistema della Regione
GROSSETO. Nei 12 mesi da gennaio a dicembre 2021, fra i 10 peggiori incendi boschivi della Toscana (cioè quelli superiori ai 10 ettari), ben quattro si verificarono nella provincia di Grosseto.
In totale andarono a fuoco 66 ettari di Maremma, senza contare i numerosi fuochi minori: in media, il 75 percento degli incendi viene domato prima che la superficie boscata in fumo raggiunga il singolo ettaro.
Il 28 giugno divamparono le fiamme a Gavorrano, divorando 22 ettari in quello che fu il terzo rogo più devastante dell’anno. Il 20 agosto toccò a Scansano, 16 ettari, seguito a stretto giro di posta da Capalbio, 18 ettari il 6 settembre. Chiuse la stagione Gavorrano, l’8 settembre, con 10 ettari.
Una situazione “fotografata” in un’apposita infografica della Regione.
In questi primi quattro mesi dall’inizio del 2022, poi, nella provincia maremmana si sono già sviluppati roghi a Magliano in Toscana, Montieri, Monterotondo Marittimo, Rispescia e nella stessa Grosseto (nei pressi dell’impianto di Futura alle Strillaie), a fronte di un divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali agricoli e forestali su tutto il territorio regionale scaduto il 3 aprile. Tutti domati grazie a interventi congiunti di operai forestali, Protezione Civile, vigili del fuoco e volontari di Aib (l’antincendi boschivi) e delle Vab (le vigilanze antincendi boschivi), spesso dopo giorni e notti di lotta senza quartiere.
Particolarmente impegnativo è stato, alla fine dello scorso mese di marzo, l'incendio divampato sulle Colline metallifere: iniziato nel Comune di Montieri intorno alle 18 di lunedì 28, si era poi esteso nel territorio di Chiusdino, dove erano stati necessari interventi massicci di squadre di volontariato Aib e operai forestali. Per questo incendio era stata attivata la procedura del coordinamento assistito con impiego di personale grossetano e senese e con invio di squadre da fuori provincia, sotto il coordinamento di due direttori delle operazioni.
Nell’ultimo decennio, infatti, estensione e frequenza degli incendi boschivi in Toscana sono state influenzate da una “spiccata variabilità delle condizioni meteo che predispongono l’innesco e la propagazione del fuoco”. E questo al netto di atti colposi o dolosi.
La Toscana, in collaborazione con il Consorzio Lamma e Cnr-Ibe (consiglio nazionale ricerche, istituto per la bioeconomia) ha predisposto un sistema di previsione del rischio incendi boschivi sul territorio che utilizza l’indice canadese Fwi (fire weather index, cioè indice meteo incendi) per determinare giornalmente il livello di rischio di sviluppo e propagazione di incendio sul territorio regionale.
La classificazione del rischio è frutto di una procedura condivisa a livello nazionale per individuare quattro livelli di pericolosità, come per le allerte meteo.
Alle quattro classi di rischio sono associati altrettanti colori che, per ogni singolo Comune, consentono di individuare immediatamente il livello di pericolo di innesco e propagazione degli incendi boschivi: quelli di Grosseto, Campagnatico, Cinigiano e Civitella Paganico sono caratterizzati da un rischio alto, indicato in colore arancione. Traduzione: le condizioni meteo-climatiche e l’umidità del combustibile vegetale sono tali da generare un incendio con intensità del fuoco elevata e propagazione veloce.
Una considerazione, quest’ultima, che preoccupa soprattutto alla luce dell’allerta per la siccità, piaga della campagna maremmana.
Sempre la Regione classifica questo periodo fino al 30 giugno “non a rischio di incendio”. Ad ogni buon conto, all’indirizzo www.regione.toscana.it/piani-specifici-di-prevenzione Aib pubblica i piani specifici di prevenzione per le aree boscate individuate tra quelle più a rischio di incendio. Fra queste rientrano quindi le pinete litoranee di Grosseto e Castiglione della Pescaia (compresa quella di Scarlino), Monte Argentario e Orbetello.
Il periodo a rischio va invece dal 1° luglio al 31 agosto, e prevede il divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali agricoli e forestali su tutto il territorio regionale.
Il piano triennale antincendi Aib 2019-2021 è stato infine prorogato, con delibera di giunta regionale, fino al 31 dicembre 2022.