Marciapiedi più larghi e meno parcheggi in via Pistoiese, come in via Paolo Sarpi. Qualcuno storce la bocca, altri confidano in una riqualificazione della strada
PRATO. La tabella dei prezzi l’hanno collocata sul marciapiede perché così si vede meglio. Del resto, ora lo spazio non manca ed è più piacevole fare due passi a piedi. Giulia, estetista italiana, lavora con la collega cinese con cui ha aperto a febbraio “Cestetica”, un piccolo centro di bellezza in via Pistoiese.
«Speriamo che mettano le palme nelle aiuole – scherza Giulia – così sembrerà di stare in un luogo di vacanza. Ben vengano questi lavori di riqualificazione». Il signor Wang della pescheria Along invece ha un diavolo per capello: un cliente è appena passato a caricare il pesce per il suo ristorante. Non potendo parcheggiare, è salito con l’auto sul marciapiede. Cosa che presto non potrà fare più perché verranno installati dei dissuasori di sosta non appena termineranno i lavori in via Pistoiese.
Mal di pancia di diverse persone permettendo, la strada si sta facendo bella strizzando l’occhio alla via Paolo Sarpi di Milano. Ma quei lavori sono un boccone amaro da ingoiare per residenti e commercianti: in 360 firmarono contro la riduzione di posti auto (fra questi, 140 cinesi) su impulso dell’ex consigliere comunale Giancarlo Auzzi, alla fine del 2021. Il Comune ha tirato dritto difendendo la bontà di un progetto foriero di decoro per tutta la zona tagliando i posti auto e allargando i marciapiedi. «Ci sono state fin troppe polemiche – sottolinea il gioielliere Dai Shao, uno dei primi firmatari – Vediamo cosa succederà. Diverse attività chiuderanno dovendo fare a meno del parcheggio per la merce pesante». Troppo distanti i sei posti auto recuperati dagli uffici comunali per il carico e scarico in via Giordano. Al momento il cantiere va avanti all’altezza di piazza 4 marzo, all’altezza del supermercato.
L’associazione “Anno zero”. Il cuore del quartiere sta cambiando volto: spuntano i primi dehors, le fioriere (ma si aspettano le piante) e le panchine. Gli operai stanno finendo di pavimentare il marciapiede che si fa più grande sotto l’insegna della ferramenta Signori, attività con più di mezzo secolo alle spalle insieme al bar Lo Scalino e alla farmacia Etrusca. Possibilista Federico Taddei della ferramenta Signori: per fortuna gli uffici comunali hanno “concesso” due posti auto. «Avendo un codice Ateco di grossista qui abbiamo a che fare con camion che scaricano la merce. Quello del Comune è un bel progetto, forse bisognava avere un margine di tolleranza in più sulla grandezza dei marciapiedi ma l’effetto di un maggior decoro è innegabile. Vediamo come reagirà la clientela». C’è attività e attività: di certo un marciapiede grande serve a poco per una ferramenta. Per meglio interloquire con il Comune commercianti e residenti stanno mettendo in piedi un’associazione, “Anno zero”. Un nome che sottolinea l’appartenenza al quartiere (Macrolotto Zero) giocando però sull’importanza della ripartenza dopo i lavori. «Ci saremo dentro anche noi – sottolinea Angelo Pittalà del bar Lo Scalino – Qui bisognerà rimboccarsi le maniche per ridisegnare il quartiere». Perché senza parcheggi e gli abituali clienti “motorizzati” sarà un ripartire da zero.
Dipendenti in ferie. Da poche settimane Pittalà ha posizionato dei tavolini lungo il marciapiede. Spesso sono vuoti perché oggettivamente non è granché pranzare mentre ti sfrecciano accanto le auto. «Assurdo che nel raggio di 80 metri si contino 18 attività soltanto con quattro posti auto. Avevamo chiesto l’inversione del senso di marcia in via Damiano Chiesa per agevolare chi proviene da via Pistoiese e non trova parcheggio: niente da fare. Stiamo già vedendo il calo di lavoro tanto che abbiamo messo due dipendenti in ferie». In una via Pistoiese diventata più stretta fa fatica a girare il camion dello spurgo proveniente da via Damiano Chiesa. «Esteticamente abbiamo un bel progetto ma avranno problemi i mezzi di soccorso e chi fa la vuotatura dei pozzi neri», tuona Auzzi.
Il futuro. Per i neo soci di “Anno zero” (l’associazione sarà formalizzata presto) si fanno i nomi di Vittoria Ciolini di Dryphoto e della giornalista Miaomiao Huang, oltre a Pietro Brandi della farmacia Etrusca. «Accontentare tutti non sarà mai possibile – sottolinea il farmacista – ma sono certo che il quartiere cambierà in meglio. Ecco perché sarà importante lavorare a iniziative e proposte con la nuova associazione». Guarda al modello di via Sarpi l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis, ben consapevole delle difficoltà che troveranno attività come le pescherie. «Separiamo l’intervento edilizio da quello di gestione. Andrà fatto un lavoro di monitoraggio una volta che sarà concluso l’intervento».
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