Massa, furbetti del cartellino: a processo i 7 accusati anche di peculato d’uso. Chi sono e i presunti danni erariali
MASSA. È iniziato al Tribunale di Massa, uno dei processi più attesi, da quando numerosi dipendenti della Provincia e del Genio civile, braccio operativo della Regione Toscana, finirono sotto inchiesta per assenteismo e furono ribattezzati “i furbetti del cartellino”.
Un'inchiesta che scoppiò nel 2018 e che vide decine e decine di dipendenti pubblici indagati, 44 rinvii a giudizio e un processo che si è diviso, soltanto il mese scorso, in due filoni: ieri pomeriggio davanti al collegio presieduto dal giudice Ermanno De Mattia è iniziata l'udienza per quei dipendenti pubblici che, oltre ad essere accusati di truffa e falsa attestazione, hanno tra i capi di imputazione anche il reato di peculato d'uso: Marco Andrea Nari (difeso dall'avvocato Luca Benedetti) dipendente della Provincia di Massa-Carrara, in servizio come collaboratore professionale autista della Provincia, a cui vengono contestate 85 ore in cui non prestò la propria attività lavorativa ottenendo però indennità come buoni pasto, e retribuzione per lavoro straordinario con danno all'ente pubblico pari a 1.310 euro; Sergio Bernacca (difeso dall'avvocato Matteo D'Amico) dipendente della Regione Toscana, funzionario esperto presso il Genio civile di Massa a cui vengono contestate mancate timbrature del cartellino, e uscite dall'ente per motivi personali, pari a 45 ore con un danno erariale calcolato in 1.193 euro; Laura Elda Bertoncini (difesa dall'avvocato Paolo Bertoncini) dipendente della Regione Toscana, a cui vengono contestate uscite e false timbrature per 17 ore complessive e 311 euro di danno erariale e l'uso dell'auto di servizio per scopi personali; Gianni Dell'Ertole (difeso dall'avvocato Enzo Frediani) dipendente della Regione Toscana, funzionario tecnico professionale a cui vengono contestate, oltre all'uso personale dell'auto di sevizio, 147 ore in cui di fatto non prestava la sua attività lavorativa, pur venendo retribuito, per un danno all'ente pari a 3.320 euro; Pier Luigi Frustaci (difeso dall'avvocato Lucrezia Di Carlo) funzionario tecnico professionale settore sismica presso il Genio civile di Massa, a cui la Procura contesta mancate timbrature ed uscite dal posto di lavoro per 73 ore e un danno alla Regione pari a 1.658 euro; Andrea Giusti (difeso dall'avvocato Paolo Bertoncini) anche lui dipendente della Regione Toscana, assistente di programmazione al Genio civile di Massa, a cui vengono contestate omesse timbrature per 127 ore complessive e 2.744 euro di danno erariale, oltre all'utilizzo personale della Fiat Punto di proprietà della Regione; Emwan Kulpherk (difesa dall'avvocato Paolo Bertoncini) assistente ai sistemi informativi del Genio Civile di Massa, a cui la Procura contesta false timbrature per 33 ore e 723 euro di danno all'ente pubblico.
Ieri pomeriggio si è svolta la prima udienza durante la quale gli avvocati della difesa hanno chiesto ai giudici la perizia di tutta la mole di filmati (contenuti in numerosi hard disk) prodotta dal pm, e si sono opposti all'acquisizione dei verbali di ocp (operazioni controllo e pedinamento), chiedendo che quelle prove siano acquisite in aula, facendo parlare gli ispettori che parteciparono alle operazioni; tutti hanno acconsentito all'esame degli imputati, che quindi potranno raccontare la loro verità durante le fasi cruciali del processo.
Il collegio ha rigettato le richieste della difesa e ha inoltre "accorciato" la lista dei testimoni delle difese, portando l'avvocato Frediani a eccepire una "lesione dei diritti della difesa". Secondo la Procura, che all'epoca indagò per assenteismo, questi dipendenti pubblici sarebbero usciti più volte dal luogo lavoro, per motivi personali, senza però timbrare il cartellino e in alcuni casi attestando che i servizi fuori dall'ente erano durati più del previsto.
«Cercheremo di dimostrare che tutte le contestazioni relative ad uscite ingiustificate, sono relative a motivi di servizio- dichiara a margine dell'udienza l'avvocato Luca Benedetti che difende l'unico dipendente della Provincia in questo processo che vede sei imputati su sette tra i dipendenti della Regione-Marco Nari è stato l'autista di tutti i presidenti della Provincia apuana e per forza di cose passava più tempo fuori dall'ente che non dentro. Episodio per episodio proveremo a spiegare tutte le contestazioni».