Coltano, così sarà frazionata la maxi base dei carabinieri
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Unità cinofile dentro l’ex Centro radar, strutture d’addestramento nell’area expo. Il 12 l’incontro con Guerini: l’accordo tra enti locali e ministero della Difesa è più vicino
PISA. Due obiettivi in un colpo solo. Da una parte, trovare un accordo sulla nuova base “diffusa” dei reparti speciali dei carabinieri. Dall’altra, rilanciare e valorizzare il borgo di Coltano, “cenerentola” del territorio, senza sacrificare aree agricole. Dopo la fase dei no e delle contrapposizioni, si è aperta quella del dialogo. La prima mano tesa è stata dell’Arma, che ha fatto un passo indietro rinunciando alla “cittadella militare”, ovvero l’estensione nei terreni di Coltano (che rientra nel Parco naturale San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli) dell’ex Centro radar per un totale di ben 73 ettari, un progetto, già scritto in un dpcm del governo, che ha scatenato una fortissima reazione contraria in città. Ma c’è anche la disponibilità di Comune e Regione a venire incontro alle esigenze dei carabinieri, intenzione rafforzata dopo l’incontro di mercoledì scorso a Firenze.
Così i negoziati sono partiti con decisione. E soprattutto condivisione, come chiesto dagli enti locali. Sul tavolo non ci sono già accordi completi, ma una bozza sulla quale si stanno concentrando attenzioni e volontà reciproche. Il punto fermo è che l’Arma, per ragioni logistiche e strategiche, vuole stare sul territorio pisano. E in una zona prossima all’aeroporto militare, oltre che ai grandi snodi viari.
La soluzione può quindi arrivare da uno “spezzatino” di location dove costruire le strutture di addestramento e gli alloggi per il Gruppo di Intervento Speciale (Gis), il 1º Reggimento Paracadutisti “Tuscania” e il Centro Cinofili. In totale 600 militari (e per un centinaio di loro anche le famiglie).
Non si dimentichi che il progetto, «al fine di valorizzare il territorio sotto il profilo della sicurezza ambientale e della salvaguardia della biodiversità», come sottolinea l’Arma, prevede anche che nella nuova base sia «allocato un distaccamento carabinieri per la Biodiversità» e «la Stazione carabinieri forestali di Pisa, dotata di unità a cavallo». In più, «saranno ospitati corsi e delegazioni, producendo un flusso costante di visitatori presso le strutture ricettive locali, con i conseguenti benefici sull’indotto economico della periferia pisana. Infine, la base sarà dotata di un asilo nido e importanti impianti ginnico-sportivi, che saranno messi a disposizione anche della collettività». Pronto un finanziamento di 190 milioni di euro.
Ma come può concretizzarsi lo “spezzatino”? Partendo dalle proprietà di Regione e Comune. A cominciare dall’area ex Expo, nella zona industriale di Ospedaletto. In quei 21 ettari si trovano ora gli uffici regionali del Genio civile e, per la parte comunale, il mercato ortofrutticolo e la tipografia. Quest’area potrebbe accogliere le strutture dedicate all’addestramento dei militari. Il resto? A Coltano. Compreso l’ormai famoso ex Centro radar (con un piano di riqualificazione per quei 5 ettari, o poco più, oggi inutilizzati), dove si ipotizzano la sede dei cinofili e di altre sezioni simili. L’accoppiata sarebbe gradita dall’Arma, visto che i due siti distano non più di quattro chilometri.
Quello che a sorpresa si è prospettato in questi giorni è il pieno coinvolgimento del borgo di Coltano, che accoglierebbe la parte residenziale del progetto. In particolare gli edifici della Regione, tra cui le Stalle del Buontalenti, stabile di pregio inutilizzato. Inoltre una nuova prospettiva sembra schiudersi per la storica Stazione Marconi (proprietà demaniale, in concessione al Comune), da decenni in cerca di un piano di recupero. Può infatti rientrare nelle intese con l’Arma, che ne utilizzerebbe una parte per le attività di telecomunicazione, mentre il resto sarebbe adibito a museo marconiano. Il Comune mette poi a disposizione l’ex scuola Diaz, altro edificio abbandonato, perché venga recuperato e trasformato in un asilo.
Tra le altre ipotesi non tramonta quella della base sulla via Bigattiera a Tirrenia (31 ettari): è un presidio, sottoutilizzato, della Marina. La bozza è sul tavolo e sarà portata anche all’attenzione del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il prossimo 12 maggio nell’incontro con Regione e Comune. In quell’occasione il sindaco di Pisa, Michele Conti, chiederà una razionalizzazione della presenza dei siti militari in città. Soprattutto proporrà la riconversione a usi civili della caserma Bechi Luserna, nei pressi dei lungarni, per farne il nuovo terminal turistico cittadino. Sarebbe la chiusura del cerchio.
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