Le tappe della filiera dell’edilizia. «Così costruite il vostro futuro»
Incontro allo “Zaccagna” di Carrara organizzato da Il Tirreno e Confindustria. Le aziende ai ragazzi: «Idee chiare e inglese: approfittate del buon momento»
MASSA CARRARA. Le tappe della filiera delle costruzioni, dell’edilizia. Le aspettative, gli scenari e gli orizzonti una volta che il diploma sarà archiviato e il refrain più gettonato a quel punto sarà quello scandito dalla domanda “e ora?”. Perché sì, ripetono gli addetti ai lavori agli studenti che hanno di fronte, «per varie ragioni, per il mercato del lavoro specialmente in alcuni settori, tra cui quello dell’edilizia, questo è senz’altro un buon momento», ma – viene presto aggiunto – «bisogna farsi trovare pronti». E allora c’è l’altra domanda d’obbligo che avanza, quella che poi faranno ragazze e ragazzi, è quella del come fare, tra formazione, lingua straniera, stage e le cosiddette “soft skills”.
Da un lato la classe quinta del corso relazioni internazionali per il marketing e quella del corso amministrazione finanza e marketing, dall’altro le quinte del corso costruzione ambiente e territorio e quella del ramo geotecnico: settore, filiera e obiettivi, i fil rouge. Di fronte a loro i rappresentanti delle imprese: l’occasione è quella del progetto sull’orientamento professionale organizzato da Il Tirreno in collaborazione con Confindustria Livorno Massa Carrara: “Filiere e territorio”, il titolo, il tema centrale, quello del famoso e simbolico “ponte” tra la scuola e il mondo del lavoro in un momento decisivo, cruciale per il futuro. Ogni incontro – siamo al quarto all’ombra delle Apuane – imprenditori di un settore pronti a dialogare con gli studenti dei vari indirizzi degli istituti superiori del territorio. Dal tessuto economico e imprenditoriale della zona fino ai profili maggiormente richiesti nel mondo del lavoro, passando per sostenibilità aziendale e ambientale e l’importanza delle materie e dei corsi “Stem”, acronimo che condensa gli indirizzi scientifico-tecnologici.
E allora, per gli studenti dei corsi interessati dal settore dell’istituto della dirigente Marta Castagna, ecco Matteo Venturi, presidente della delegazione apuana della Confindustria (ma anche imprenditore nel settore dell’impiantistica e a capo dell’Ance costa Toscana, per le costruzioni), Andrea Luciani, imprenditore dell’azienda carrarese Elle marmi, che si occupa dell’intera filiera della lavorazione della pietra, e Lodovica Lazzerini di Confindustria Livorno Massa Carrara.
Gli orizzonti
Parte proprio quest’ultima a tracciare una strada per il dopo maturità. Ricordando per il capitolo formazione l’esempio, l’opportunità degli Istituti di specializzazione tecnica (www.itstoscani.it): sette in Toscana – anche se si sta lavorando pure a quello “apuano”, come abbiamo scritto più volte – suddivisi per argomento e della durata di due anni; rivolto, dopo al diploma appunto, a ragazze e ragazzi dai 18 ai 30 anni; il biennio è in collaborazione con enti, aziende, centri, istituzioni, tra 1200 ore in classe e 800 di stage per affinare quelle competenze tecniche necessarie. Insomma, un biennio, più stage ad hoc, cucito, pensato, ricalibrato seguendo quel dialogo tra aziende, esigenze lavorative e scuola. Lavoro, Its e università sono i tasselli d’altronde per gli scenari futuri di chi tra poche settimane avrà il diploma della maturità.
«Ci sono difficoltà nel reperire personale per assumere in alcuni settori, lo sappiamo: voi avete competenze appetibili, se messe bene a frutto, ma il diploma è una partenza, non l’arrivo. Dovete – spiega dunque Venturi – misurarvi sulle soft skills, penso, per i geometri per esempio alle capacità nelle operazioni di rilievo, ai programmi informatici, alle misurazioni. Dovete avere coraggio, avere voglia di inserirvi nel mondo del lavoro. Siamo in un territorio conflittuale, ma dalle grandi risorse. Noi siamo disponibili a collaborare: proponete e sappiate che già la ricerca del lavoro, già il colloquio di lavoro, sono entrambi un “lavoro”. Come Confindustria abbiamo uno sportello per i giovani e per le start up sull’innovazione», va avanti e fa sapere. E aggiunge poi sempre il presidente: «Io credo che la manodopera non sia un costo. Anzi: è la misura che rende più competitivi, bisogna avere i migliori e per cercare di essere i migliori innamoratevi delle lingue straniere (inglese e spagnolo su tutte), utilizzate i dispositivi informatici, analizzate i fenomeni a 360 gradi, diffidando dalla facilità», insiste Venturi.
Poi la parola a Luciani che incalza gli studenti con le domande sui tecnicismi del settore, chiede quali sono i programmi al computer più utilizzati nei corsi, quelli più richiesti dalle aziende, e ribadisce: «Carrara è un brand conosciuto in tutto il mondo: ci sarà bisogno di lavorare di più sul territorio e si continuerà a operare all’estero. Insomma, le offerte non mancano, sta a voi, alla vostra ambizione».
La formazione, l’università, il mondo del lavoro e i suoi esempi. I consigli per farsi trovare pronti, le esperienze dirette per tradurre in maniera chiara e plastica dubbi, curiosità, possibilità, passioni. Poi le domande che arrivano dagli studenti alla vigilia proprio di una visita in cava (fatta soltanto in quinta complice la pandemia) come gita-studio, sul campo. «E se volessi mettermi in proprio? E quanto dura la gavetta? E se avessi sbagliato strada?», chiedono. E gli incontri sono lì, proprio per tracciare un perimetro.l
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