Case fantasma affittate per i Comics: un uomo finisce alla sbarra
Il truffatore dei Comics raggira in rete 40 giovani provenienti da ogni parte d’Italia facendosi consegnare la caparra per l’affitto di appartamenti in realtà inesistenti
LUCCA. Una mega truffa ai danni di una quarantina di persone, quasi tutti giovani dai 20 ai 30 anni, assidui frequentatori di Lucca Comics raggirati in rete attraverso una serie di annunci di appartamenti in centro storico che poi in realtà non esistevano o non erano nella disponibilità dell’imbroglione.
Una vicenda che risale al 2019 e che vede protagonista Daniele Maletta, 39 anni, origini romane e residente in Lucchesia , accusato di truffa aggravata e che il giudice delle indagini preliminari Alessandro Trinci ha rinviato a giudizio fissando l’udienza a novembre. L’uomo è uccel di bosco; non si è presentato nemmeno all’udienza camerale.
I fatti
Stando all’accusa l’imputato, che non aveva più un’occupazione, pensava di poter fare un po’ di soldi attraverso Lucca Comics & Games – la fiera internazionale dedicata al fumetto, all'animazione, ai videogiochi e al fantasy – sapendo che nel periodo che va dalla fine di ottobre ai primi di novembre l’evento richiama più di duecentomila persone e un camera è praticamente introvabile.
Così attraverso la rete e siti specializzati ha proposto cinque-sei appartamenti o stanze in affitto nel centro storico, tra cui in via Buia a prezzi convenienti: 500-600 euro. Sul web e attraverso i social ha indicato le modalità di pagamento della caparra (bonifico o postepay) con importi variabili dalle 200 alle 400 euro fornendo spesso false generalità tranne che per un paio di circostanze dove ha indicato la vera identità. Da un calcolo si sarebbe impossessato di 10-15mila euro senza colpo ferire.
Le vittime
Tanti i giovani che sono caduti in trappola. Vuoi per la modesta entità dell’importo, tra l’altro spesso suddiviso tra più amici disposti per qualche giorno ad affittare una stanza, vuoi per l’ottima ubicazione nel cuore della città. Sono una quarantina le denunce fatte pervenire da tutta Italia. Ma l’altra mattina in udienza si è presentato soltanto una parte offesa, un ragazzo di Cesena, che non si è costituito parte civile.
Il raggiro
In pratica il truffatore contattava le ignare vittime, si faceva versare una caparra per bloccare gli appartamenti nel centro che in realtà o non esistevano o non erano nella sua disponibilità e poi non rispondeva più al telefono e spariva dalla rete. Quando gli appassionati dei Comics arrivavano in città si trovavano di fronte a un’amara scoperta: l’appartamento per cui avevano pagato non c’era. Alla fine le stesse vittime, attraverso il tam sui social, avevano segnalato la truffa e l’avevano costretto a rinunciare. l
© RIPRODUZIONE RISERVATA