Lo scomparsa di Fabio Annunziata tra le braccia della figlia: il malore a Querceta, i soccorsi, i ricordi

Il racconto di Martina: «Addio babbo, eri tutto per me». Aveva 55 anni, figlio del proprietario di TeleRiviera, ha raccontato i grandi eventi sportivi. Nel 2013 anche il fratello morì per un problema al cuore 

QUERCETA. Fabio Annunziata non c’è più. Stroncato, a soli 55 anni, da un arresto cardiaco che l’ha visto spegnersi tra le braccia della figlia Martina, appena diciannovenne. Un destino infame l’ha condannato a morire troppo giovane, regalandogli solo pochi anni in più rispetto al fratello Stefano, scomparso a 48 anni nel 2013: anche nel suo caso, fatale un problema cardiaco per sopperire al quale non era bastato un trapianto di cuore. Se n’è andato così il secondogenito di Giuseppe Annunziata, fondatore e anima della storica emittente TeleRiviera a cui entrambi i figli avevano lavorato in passato, cercando di rilanciare il glorioso nome di una delle prime e più apprezzate tv locali.

Fabio è morto giovedì sera, poco dopo le 21. Una serata come tante altre per lui, che aveva trovato la propria dimensione ideale nel suo lavoro di tecnico e produttore televisivo freelance (collaborava, tra le altre cose, anche con la Lega Calcio curando la regia dei grandi eventi calcistici di serie A e serie B) e nel tempo trascorso con la figlia.

Lui e lei, Fabio e Martina, si trovavano insieme giovedì sera nella loro casa di via Federigi a Querceta. Gli sguardi complici, le risate, la spensieratezza di una quotidianità in cui da alcuni anni – da quando, il 31 dicembre 2018, era venuta a mancare la moglie dopo lunga malattia – entrambi avevano trovato rifugio e conforto. Poi, a un tratto, l’idillio di padre e figlia si è infranto: il dolore sempre più forte al petto, Fabio che si siede, il cuore che dopo aver corso all’impazzata si ferma. «L’ho sentito sedersi – racconta la figlia – poi ad un tratto dei rantoli. Quando mi sono voltata verso di lui ho capito che qualcosa non andava e ho chiamato i soccorsi».

In via Federigi si precipitano il personale sanitario del 118 ma quando Martina chiede al medico delle spiegazioni lo sguardo del dottore tradisce una paura fino a quel momento solo covata. «È gravissimo», le può dire soltanto, mentre Fabio viene caricato sull’ambulanza e portato d’urgenza all’Opa di Massa. «Le hanno provate tutte – spiega Martina – i medici sono stati eccezionali, ma è stato inutile. Siamo tutti distrutti, i miei nonni non riescono a credere che sia successo e anch’io non riesco a capacitarmi che non sarà più con me. Non era solo mio babbo – racconta la ragazza – era il mio migliore amico. Con lui sapevo di poter parlare di ogni cosa. Non potrò mai dimenticare le nostre serate in cui andavamo a cena fuori oppure quando ci mettevamo a sedere in giardino, solo io e lui, a parlare: i ricordi belli sono talmente tanti che porterò ogni singola risata per sempre con me».

Fabio ha vissuto una vita all’insegna della sua passione: la telecamera. Quando TeleRiviera fu fondata dal padre Giuseppe aveva solo dodici anni e si è ritrovato a crescere in mezzo alle macchine da presa e davanti agli schermi della regia. Un amore che ha coinvolto anche il fratello Stefano facendo di entrambi dei predestinati. Dalle prime riprese per l’hockey – in compagnia dell’attuale presidente del Forte dei Marmi Piero Tosi, allora collaboratore dei TeleRiviera – alle corse equestri, poi i grandi eventi sportivi di basket e di atletica. Fino a riprendere anche il mondiale di calcio in Germania nel 1974 e le Olimpiadi Invernali a Sestriere nel 2006.

«Per lui non era solo un lavoro – racconta la figlia – era una passione che gli aveva anche portato tante amicizie: gli volevano bene tutti, era una persona altruista e sempre disposta ad insegnare quello che sapeva agli altri». I funerali si terranno lunedì alle 16 alla chiesa della Madonna dei Quercioli di Massa. l

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