Elezioni, a Carrara crolla l'affluenza: è sotto al 50%
foto da Quotidiani locali
Tanta voglia di voto, fin dal mattino, a Mulazzo dove – l’ultimo dato, quello delle 23 di ieri, domenica 12 giugno – indicava una percentuale di votanti pari al 57,78% (alle amministrative 2017 del 56.76%) che vedono sfidarsi il sindaco uscente, Claudio Novoa, l’assessore uscente Giorgio Santi e Luisito Caldi. «Spero sia la voglia di cambiare», commentava ieri sera Santi; mentre Caldi così si è espresso: «È un bel segnale e sono contento di aver contribuito ad aumentare la partecipazione con la mia lista», l’unica di centro destra sui tre comuni chiamati al voto per le amministrative. Ai seggi si è anche registrato qualche discussione tra rappresentanti di lista. Ad Aulla – dove la sfida è tra il sindaco uscente Roberto Valettini e il collega avvocato Filippo Coppelli – il dato alle 23 indicava che si è recato alle urne il 60,87% degli aventi diritto (alle amministrative 2017 aveva votato il 66.77% degli elettori). Percentuale che a Zeri – dove la sfida è tra il primo cittadino in carica, Cristian Petacchi e la sfidante Chiara Cavellini – diventa alle 23 di ieri del 37,22% (nel 2017 era stata del 48,1%).
Passando a Carrara andamento lento dell’affluenza per tutta la giornata e qualche coda in serata non è riuscita a rimediare appieno. I segnali c’erano stati, nelle ultime settimane, che ci sarebbe stato un ulteriore calo dei votanti rispetto al 2017. Molti, anche sui social, avevano detto: questa volta non vado. Starà alla prossima amministrazione cercare di invertire la tendenza, e riavvicinare i cittadini ad appassionarsi alla politica con la partecipazione e il coinvolgimento, da tutti sbandierato in campagna elettorale. Ma analizziamo i dati. Si parte dal fatto che nel 2017 gli aventi diritto al voto erano 54452, e ora invece 53274, quindi già 1.200 circa di meno. Alle 12 avevano votato in 9.130 (17,14%), nel 2017 erano stati 9.940 (18.25%). Complice il gran caldo, tra le 12 e le 19 il calo più significativo rispetto al 2017: nel 2022, un totale di 18.179 per il 34,12%, nel 2017 alle 19 erano stati 21648, per il 39,76%. Cinque anni fa poi il dato definitivo era stato di 58,22%, con 31.704 votanti (15261 maschi, 16443 femmine). Questa volta 49,65%.
L’analisi. Rien ne va plus, ieri, domenica 12 giugno, alle 23 si sono chiuse le urne, ma solo oggi – lunedì 13 – dalle 14 ci sarà lo spoglio delle elezioni comunali. Certo il ballottaggio, mentre dei 547 candidati al consiglio comunali solo 24 entreranno in consiglio; anzi, qualcosa meno, perché un seggio lo avranno i candidati sindaci con maggiore consenso che non diventeranno sindaci. In queste settimane si sono susseguiti sondaggi, indiscrezioni. Abbiamo provato a fare un po’ di confronti con quello che è successo nelle ultime tornate. Serena Arrighi, se il Pd fa un risultato simile a quello delle regionali è già sicura del ballottaggio, alle regionali del 2020 il Pd conquistò 6.637 voti, il 26,22; meno bene alle politiche del 2018 (5.885, 18,15, il candidato era Cosimo Ferri), e ancora peggio alle comunali del 2017, solo 3.888 e13,58% (Andrea Zanetti). Serena Arrighi è sostenuta anche dal Pri, che alle regionali del 2020 era nella formazione Orgoglio Toscano, insieme al Psi e complessivamente presero 1.855 voti per il 7,33; alle comunali del 2017 l’edera si era fermata a 503 voti, 1,76.
Altra lista della Arrighi, Europa Verde, alle regionali a Carrara raccolse 395 consensi,1,56. Rigoletta Vincenti affida molte delle sue chance di arrivare al ballottaggio al Movimento 5 Stelle, che però ha avuto nelle ultime consultazioni, le regionali del 2020, un risultato molto inferiore rispetto alle precedenti tornate, 2.474 voti equivalenti al 9,77%, lontano dallo storico exploit del 2018, quando alle politiche conquistò ben 10.828 voti, il 33,4%; come dire che quattro anni fa, un carrarese su tre alle urne aveva votato per i pentastellati; alle comunali del 2017 che poi li portarono al monocolore De Pasquale, al primo turno i grillini presero 6.587 voti, 23%. Sul fronte del centro destra, Simone Caffaz ha solo due partiti strutturati, il Nuovo Psi e soprattutto la Lega, che ha avuto questo andamento a Carrara: alle regionali del 2020, 6.712 e 26,51%, nel momento di massima popolarità di Salvini (ebbe più voti del Pd); 6.543 voti 20,18 alle politiche del 2018, mentre alle comunali del 2017 aveva raggranellato solo 1.130 consensi (3,95). Andrea Vannucci ha invece due partiti con sé di centrodestra, Forza Italia (1.096 voti e 4,33 nel 2020, 3.562 voti e 10,99 nel 2018, 1.442 e 5,04 alle comunali nel 2017), che per l’occasione è affiliata a Rinascita di Gianenrico Spediacci (1.317 voti e 4,6 per cento nel 2017); e Fdi, 2.625 voti e 10,37 alle regionali del 2020, 1.010 e 3,12 alle politiche del 2018, 594 e 2,07 alle comunali del 2017. Cosimo Ferri si presenta con due liste civiche e il sostegno del Psi, che alle comunali del 2017 ottenne 1.874 voti (6,54%), mentre alle regionali del 2020 era in Orgoglio Toscano (1.855 voti, 7,33 per cento), anche con il Pri.