Banca Etruria, consulenze d'oro: tutti assolti, anche il padre della Boschi. L'ex ministra: "Ho pianto, è la fine di un calvario"
Per il giudice di Arezzo "il fatto non sussiste". Gli imputati erano 14
AREZZO. Tutti assolti «perché il fatto non sussiste» i 14 imputati del processo riguardante il filone delle cosiddette consulenze d'oro nell'ambito del crac di Banca Etruria. Questo il verdetto emesso dalla giudice del tribunale di Arezzo Ada Grignani. Tra gli imputati per le accuse di bancarotta semplice figurava anche l'ex vicepresidente della banca Pier Luigi Boschi, padre dell'ex ministra e attuale capogruppo di Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi.
Le consulenze finite nel mirino della procura diretta dal procuratore capo Roberto Rossi erano quelle che vennero affidate per valutare, analizzare e poi avviare il processo di fusione di Banca Etruria con un istituto di elevato standing. Le autorità bancarie, infatti, avevano richiesto di approfondire la possibilità di una fusione con la Banca Popolare di Vicenza, operazione che poi non si concretizzò. Per sondare la prospettiva di tale fusione, però, stando agli elementi raccolti durante le indagini, furono affidati incarichi per circa 4 milioni e mezzo di euro, in un arco temporale compreso tra il giugno e l'ottobre 2014, a grandi società, come Medio banca , o conosciuti studi legali di Roma, Milano e Torino.
Secondo l'accusa definita dal pool di pm istituito dal procuratore Rossi, fu tenuta una condotta imprudente, con i vertici della banca che non avrebbero vigilato sulla redazione di quelle consulenze , ritenute dagli inquirenti in gran parte «inutili e ripetitive».
Il procuratore Roberto Rossi, che coordina il pool investigativo della procura di Arezzo su Banca Etruria, ha dichiarato dopo la lettura della sentenza: "Aspettiamo le motivazioni poi valuteremo se fare ricorso in appello".
Oltre alla richiesta di pena per 1 anno per Boschi senior, Luciano Nataloni, Claudia Bugno e Luigi Nannipieri, il pm aveva chiesto anche condanne di 8 mesi per Daniele Cabiati, Carlo Catanossi, Emanuele Cuccaro (ex vicepresidente) sui quali pendeva un capo di imputazione; di 9 mesi per Alessandro Benocci, Claudia Bonollo, Anna Nocentini Lapini, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori e Ilaria Tosti (per loro due capi di imputazione); di 10 mesi per Claudio Salini (per tre capi di imputazione).
L'EX MINISTRA: OGGI HO PIANTO
"Oggi ho pianto. Avevo giurato a me stessa che non avrei mai pianto per Banca Etruria. Oggi l'ho fatto. E non ho paura di ammetterlo in pubblico. Ho pianto come una bambina, in ufficio, alla Camera. Ho pianto perché mio padre è stato assolto dall'ultima accusa che gli veniva mossa su Banca Etruria. Con oggi si chiude un calvario lungo sette anni. E si chiude nell'unico modo possibile: con la certezza che mio padre era innocente". Lo scrive in un post su Facebook Maria Elena Boschi commentando l'assoluzione del padre.
Il post prosegue. "La verità giudiziaria non cambia niente per me: ho sempre saputo che mio padre è stato attaccato sui media e non solo per colpire altri. Ma oggi la verità giudiziaria stabilisce ciò che io ho sempre saputo nel mio cuore: mio padre è innocente. E ora - aggiunge - lo sanno tutti, non solo la sua famiglia. Lo sa il popolo italiano, nel cui nome la sentenza è stata pronunciata. Lo sanno le Istituzioni di questo Paese che io ho servito con dignità e onore. Lo sanno gli avversari politici che mi hanno chiesto le dimissioni per reati che mio padre non aveva fatto. Lo sanno i talk che hanno fatto intere trasmissioni contro di me e di noi e che non dedicheranno spazio a questa vicenda. Lo sanno gli odiatori che mi hanno insultato spesso con violenza verbale e frasi sessiste nel silenzio complice e imbarazzato di tanti". "Questa vicenda - sottolinea - ha segnato la mia vita e la mia carriera molto più di quanto uno possa pensare: ma le lacrime di oggi sono lacrime di gioia e di speranza. Perché nessuno debba subire quello che ha subito la mia famiglia. Combatterò per una giustizia giusta. E ringrazio quei tanti magistrati che in ogni angolo del Paese fanno prevalere il diritto sull'ingiustizia. Grazie a chi mi è stato vicino. Ti voglio bene babbo".
RENZI: ORA LE SCUSE
"Oggi molti avversari politici, ospiti dei talk, odiatori dovrebbero mettersi in fila e dire una cosa sola: scusa. Non lo faranno. Ma quello che è sempre più chiaro è che i mostri non eravamo noi. Un abbraccio a tutta la famiglia Boschi". Così un in tweet il leader di Iv Matteo Renzi.