Con la nazionale giovanile azzurra sta giocando gli Europei di categoria e ha segnato una rete fantasmagorica contro la Romania: Andreazzoli lo ha fatto debuttare in Serie A
EMPOLI. Chi non l’avesse fatto si vada a vedere cosa ha combinatoTommaso Baldanzi, classe 2003, da Castelfiorentino, sul campo di Dunajska Streda, terra ungherese della Slovacchia. Siamo al 50’ della ripresa di Itala-Romania - domenica 18 giugno - match d’esordio degli Europei Under 19. La partita non si sblocca anche per le parate dell’estremo difensore rumeno Popa, che chiude ogni spiraglio. Allora ci pensa lui, a togliere le castagne dal fuoco agli Azzurrini, il talentuoso centrocampista dell’Empoli che Andreazzoli ha già fatto debuttare in A e che in questa stagione ha condotto la Primavera alla salvezza.
Cosa è successo, Tommaso?
«Nasti è stato bravo a recuperare palla, io l’ho controllata, ho fintato sul sinistro poi me la sono messa sul destro e ho calciato. E’ andata bene». In realtà quello di Baldanzi è un piccolo capolavoro non solo balistico ma anche nella preparazione del colpo. Controllo perfetto, rapidità di movimenti, finta e destro che si stampa sulla traversa.
Doveva giocare Miretti, al posto tuo?
«Non lo so, sinceramente. Non sapevo la formazione».
Miretti, Baldanzi o Volparo (l’altro azzurro in rete coi rumeni), poco importa. Nel clan della Nazionale Under 19 ci tengono a sottolineare come questo affidato alle cure di Carmine Nunziata sia un gruppo coeso, senza individualità o particolarismi.
Eppure i talenti non mancano. La “scuola” empolese, peraltro, è ampiamente rappresentata. Oltre a Baldanzi ci sono Degli Innocenti e Fazzini.
Come ti trovi, qui, in questa avventura europea?
«Mi trovo benissimo. Questa a livello europeo è la mia prima esperienza e mi trovo benissimo. Anche con i compagni, si è costruito un bel gruppo. Posso veramente dire che sia tutti amici, dentro e fuori dal campo. E poi ci sono i miei compagni dell’Empoli»
Nasci trequartista, ma ti trovi bene anche come seconda punta. Cosa cambia in azzurro con Nunziata?
«Sono un trequartista ma ho giocato anche in attacco. Mi trovo bene con quello che mi chiede il mister ed anche il modulo adottato mi aiuta».
Con la Slovacchia (martedì 21 giugno alle 17,30) può essere decisiva...
«Si, giocheremo per cercare di guadagnare subito la semifinale e staccare il pass per il mondiale under 20 in programma l’anno prossimo».
Sei di Castelfiorentino ma sei cresciuto calcisticamente ad Empoli. Come giudichi la tua esperienza?
«Sono arrivato ad Empoli a 10 anni e devo dire che questa società mi ha dato tutto. E’ un club che mi ha fatto crescere».
Quale è il segreto di una società che sa produrre e valorizzare i talenti?
«Credo che sia proprio il fatto che ci dà la possibilità di crescere calcisticamente consentendoci di sbagliare».
A proposito. A Empoli si parla di te come di un prossimo Asllani. Che ne pensi?
«Che lui ha fatto una grande stagione. Io devo ancora dimostrare molto».
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