Pisa Un punto interrogativo sull'imminente futuro. Fra sei giorni la Stazione Leopolda potrebbe chiudere i battenti. O meglio, tra meno di una settimana l'associazione Casa della Città Leopolda potrebbe andare incontro ad uno “sfratto” dalla struttura, quella di piazza Guerrazzi, che gestisce dal 2014.
Il 30 giugno scade infatti la convenzione stipulata otto anni fa tra il Comune e il network di decine di associazioni riunite in un solo soggetto collettivo. Un accordo della durata di sette anni, prorogato sulla base dei decreti emanati dal governo durante l'emergenza sanitaria da Covid per salvaguardare le numerose realtà culturali, sociali e sportive costrette improvvisamente ad interrompere le attività, che ha “allungato” la gestione fino a tre mesi dalla fine dello stato di emergenza.
Sono rimaste per il momento sulla carta le richieste di chiarimenti e le proposte di gestione inoltrate dall'associazione al Comune. Palazzo Gambacorti non ha infatti ancora fornito indicazioni sul futuro della struttura. Una precaria condizione che ha spinto i gestori ad annullare i primi eventi programmati per la stagione estiva, tra cui l'edizione 2022 del BluesRiver Festival, e ad appellarsi al sindaco per cercare di conoscere i piani, il percorso e le intenzioni dell'amministrazione sul futuro dello spazio, annualmente teatro di decine di eventi, manifestazioni e di attività socio-culturali.
«Lo scorso febbraio – sottolinea il presidente di Casa della Città Leopolda Martino Alderigi – le associazioni hanno chiesto alla direzione patrimonio del Comune la possibilità di accordare una proroga fino al termine del 2023. Tale previsione permetterebbe, analogamente a quanto avvenuto con le associazioni sportive titolari di impianti di proprietà comunale, di riprendere le attività dopo i lunghi mesi di chiusura causati dalla diffusione del Covid, rimettere i conti in ordine e saldare il canone di concessione (lo scorso marzo le associazioni hanno versato la prima rata di 50mila euro). Quella proposta risulterebbe una soluzione ragionevole, improntata alla massima collaborazione e disponibilità, nell’interesse della comunità cittadina». Una proposta rimasta per il momento senza risposte, come tutte le altre ipotesi e le richieste di informazioni. Tra queste anche la possibilità di “rateizzare” in tre rate il pagamento del canone per gli anni 2020 e 2021 (150mila euro in totale), ipotizzata sulla base di una proroga della gestione che consentirebbe all'associazione di svolgere le attività programmate e di rientrare della situazione debitoria, accumulata con lo stop imposto dall'emergenza sanitaria.
«Questa situazione di precarietà – aggiunge Alderigi - lascia le associazioni in una posizione di grave preoccupazione e la programmazione estiva ha già risentito di questa incertezza, tanto che alcuni eventi sono stati annullati». Tra questi, anche la quarta edizione del BluesRiver, festival promosso dalla Casa della Città Leopolda con il sostegno del ministero della Cultura e della Regione Toscana, che negli anni ha riscosso un crescente successo di presenze di artisti e di pubblico». l
