Un cinquantenne per disperazione tira fuori ciò che trova in un cassonetto di San Marco. Il direttore della Caritas: «Il Covid e la guerra aggravano situazioni già complicate»
LIVORNO. Ha fame. È disperato e in tasca non ha un soldo. Così, camminando lungo via Lamarmora, trova uno dei pochi cassonetti stradali rimasti in città, nel quartiere di San Marco, e lo apre per cercare qualcosa d mangiare. Sezionando sacchetti su sacchetti per diversi minuti, non trova del cibo ma un paio di jeans all’apparenza ancora in buono stato, anche se forse troppo piccoli per lui. L’immagine che rappresenta più di ogni altra la povertà e la difficoltà è stata scattata lunedì 20 giugno di fronte all’ingresso della sede del comitato labronico Croce rossa italiana, a un metro da dove – in questo caso compiendo un reato – qualche incivile ha abbandonato in mezzo al marciapiede decine di copertoni di pneumatici e un’enorme busta nera della spazzatura.
«POVERTÀ IN AUMENTO»
Un’immagine – secondo il direttore della Caritas diocesana di Livorno, Guido De Nicolais – che purtroppo testimonia l’evidente aumento della povertà in città: «I cittadini – sostiene – stanno risentendo fortemente delle difficoltà legate all’emergenza Covid e a quelle della guerra in Ucraina, con l’aumento delle materie prime come farine, benzina e quant’altro. Livorno non fa eccezione e chi prima era in affanno, ora lo è ancora di più. Noi, nonostante la coperta sia corta per tutti e risentiamo chiaramente di ciò che abbiamo attorno, stiamo provando in tutti i modi ad aiutare chi da solo non riesce a farcela, così come facciamo da moltissimo tempo a questa parte».
LA CARITAS
La Caritas a Livorno non lascia da solo nessuno. Molteplici le attività di sostegno alle persone in difficoltà, che si affiancano alle altre iniziative delle altre associazioni – Misericordia di Antignano, ma anche Croce rossa e Comunità di Sant’Egidio solo per citarne alcune – che cercano con le “ronde” diurne e notturne di aiutare gli ultimi rifocillandoli con ciò che possono, anche solo un caffè caldo. Il Comune, inoltre, è il prima linea con il servizio di pronta e temporanea accoglienza di via Terreni, gestito dalla Misericordia di via Verdi, e con i servizi sociali. La Caritas diocesana, ogni giorno, consegna decine di indumenti che vengono donati dalla popolazione. «Riusciamo a garantirne abbastanza grazie alla generosità della città – prosegue De Nicolais – con il ritiro in associazione o la consegna a domicilio. Quotidianamente, inoltre, consentiamo a 40-50 persone di fare la doccia nei nostri locali».
OTTANTA PASTI AL GIORNO
Oltre al dormitorio e ai servizi igienici la Caritas labronica assicura ogni giorno 80 pasti caldi a chi ne ha bisogno. Quaranta nella mensa di via La Pira, nel quartiere di Corea, altrettanti con le consegne a domicilio.
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