Torneo Campino del 30, si gioca sulle orme di Gabriele Patisso
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Il ricordo di Gabri rivive nell’impianto da basket rinnovato e inaugurato nel 2021
Cecina «Non smettere mai di seguire un sogno». Era questa la frase preferita di Gabriele Patisso, il bambino scomparso a settembre 2019 all’età di 12 anni, a causa di una rarissima malattia. Una tragedia che sconvolse i familiari, gli amici, i compagni di squadra di Gabriele e l’intera comunità cecinese, che si strinse intorno alla famiglia. Il ricordo di Gabri, così lo chiamavano tutti, da più di un anno rivive nel “Campino del 30”, l’impianto da basket rinnovato e inaugurato a maggio dello scorso anno e intitolato proprio a Gabriele e a quel numero 30 di Stephen Curry, che Gabri portava orgogliosamente sulla sua casacca del Basket Cecina. Ed è proprio al “Campino del 30” che, per il secondo anno consecutivo, il padre Stefano, la mamma Stefania e la sorella Francesca, insieme alla collaborazione preziosa dell’allenatore di Gabriele, Tommaso Paoli, hanno organizzato il “Torneo campino del 30”.
Una giornata di basket e di amicizia, in cui bambini delle annate dal 2007 al 2011 hanno dato vita a belle sfide in un clima di grande sportività. Ma soprattutto, come per la scorsa edizione, il “Torneo campino del 30” ha rappresentato un momento importante per raccogliere fondi da destinare in beneficenza. Dopo i 3.000 euro raccolti lo scorso anno, quest’anno le cose sono andate ancora meglio, arrivando a raccogliere 4.500 euro che la famiglia di Gabriele ha voluto devolvere per metà alla Fondazione Bambino Gesù di Roma, l’ospedale che ha ospitato Gabriele negli ultimi mesi di vita, e per metà all’Associazione di Trieste IoTifoSveva, dedicata alla bambina scomparsa a 8 anni e mezzo sempre nel 2019 per tumore al rene. Una storia che si è intrecciata con quella di Gabriele, visto che Sveva è deceduta il 30 settembre, proprio nel giorno del compleanno di Gabriele.
La famiglia Patisso ha effettuato i bonifici alle due associazioni durante la scorsa settimana: un gesto importante che, come ha sottolineato Stefano, non restituisce Gabriele ma può aiutare altri bambini nel loro percorso contro tremende malattie. Dal punto di vista prettamente sportivo, il “Torneo campino del 30”, ha visto la partecipazione di ragazzini provenienti dalle principali società della Costa: il Basket Cecina in primo luogo, poi i Leoni Amaranto di Livorno, il Sei Rose Rosignano, il Basket Donoratico, il San Vincenzo Basket e il Valdicornia Basket di Venturina. Tommaso Paoli, organizzatore insieme alla famiglia Patisso della giornata, è molto contento di aver contribuito alla riuscita di questa seconda edizione del torneo: «A titolo personale, come allenatore di Gabriele negli ultimi anni della sua brevissima vita, sono stato onorato di collaborare per aiutare la famiglia Patisso e le fondazioni benefiche che hanno scelto di aiutare. È stata importantissima anche la collaborazione dei tanti volontari che si sono messi in gioco per fare gli arbitri, segnare i punti o disporre semplicemente tavoli e sedie».
Particolarmente importante, come sottolinea Paoli, anche la presenza di gadget – maglie, pantaloncini, sacche – messi in palio dalle società partecipanti e dedicati ai ragazzini che meglio si sono immedesimati nello spirito sportivo della giornata: «È stato un modo – commenta l’allenatore – per aumentare l’entusiasmo intorno alla lotteria e per avvicinare i ragazzini che si sono divertiti, giocando con ancora più entusiasmo, per guadagnare premi per loro significativi». Paoli si augura che il “Torneo del 30” possa proseguire anche i prossimi anni e intanto, il campino dedicato a Gabriele, proprio vicino a dove vivono i suoi genitori, continuerà ogni giorno a far rimbalzare quella palla a spicchi tanto amata da Gabriele, da bambini e ragazzi con la stessa sua passione. l