Il giallo di Bressana: tanto sangue sul pianale del furgone, il corpo carbonizzato è irriconoscibile
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Cadavere ancora senza nome a causa del fuoco e delle macerie che l’hanno ricoperto durante il rogo. La scomparsa di Enore Saccò è un rompicapo
BRESSANA. Un corpo carbonizzato nello scantinato della casa e, a 850 metri di distanza, lungo l’argine del torrente Coppa, il furgone del proprietario dell’alloggio con vistose macchie di sangue sul pianale, visibili all’apertura del portellone posteriore. Sono le due sequenze di un mistero ancora da chiarire. Al centro del giallo c’è la scomparsa di Enore Saccò, 75 anni, di Bressana, residente nella villetta di via Gramsci dove è stato trovato il corpo carbonizzato. Il cadavere con ogni probabilità è quello del pensionato sparito, ma la certezza potrà arrivare solo con l’esame del Dna. Ieri (16 febbraio) i rilievi dei carabinieri del nucleo operativo e della compagnia di Stradella, intervenuti insieme al medico legale e all’antropologo forense, sono durati tutto il giorno e solo in serata il corpo è stato portato via dalla villetta. Sarà ancora esaminato nelle prossime ore. Il fuoco lo ha reso irriconoscibile.
Il furgone abbandonato
I vigili del fuoco erano già intervenuti nella casa martedì pomeriggio, per domare l’incendio. La segnalazione era partita dai vicini che abitano lungo via Gramsci, una strada costellata di villette che collega la frazione Bassino al centro di Bressana.
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Il rogo aveva messo in allarme le due figlie dell’uomo, Paola ed Elisa Saccò. Era stata la prima, infermiera, a denunciare ai carabinieri che il padre non si trovava. Nessuna traccia fino a giovedì, quando due circostanze hanno reso il quadro ancora più preoccupante. A poco meno di un chilometro di distanza, infatti, i carabinieri hanno trovato il furgone bianco di Saccò, che il pensionato, con una passione da rigattiere, usava per trasportare mobili vecchi e chincaglierie che comprava e poi rivendeva nei mercatini. Il furgone era parcheggiato in uno spiazzo lungo via Argine Coppa, vicino a un pollaio e a una casetta per gli attrezzi.
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Quando i carabinieri hanno aperto il portellone dietro hanno trovato evidenti tracce di sangue sul pianale. Come se qualcuno vi avesse appoggiato un corpo insanguinato. Sul materiale ematico sono ancora in corso le analisi, quindi non c’è la certezza che appartenga al pensionato scomparso. La procura di Pavia, comunque, attraverso il magistrato Giuliana Rizza, ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di omicidio.
Sotto un cumulo di detriti
Nel tardo pomeriggio di giovedì, durante un sopralluogo dei vigili del fuoco nella villetta, è arrivata l’altra scoperta: sotto un cumulo di detriti, in parte crollati dal soffitto proprio a causa dell’incendio e in parte già presenti nello scantinato, sono spuntati una mano e un piede. A questo punto la scena è stata isolata. I vigili del fuoco di Pavia e le squadre Usar (specializzate in attività di soccorso tra macerie, esplosioni o crolli) hanno messo in sicurezza l’area, puntellando il soffitto, per consentire i rilievi, che sono proseguiti per tutta la giornata di ieri. Solo in serata il corpo dell’uomo carbonizzato è stato portato via.
Le analisi scientifiche
La villetta di via Gramsci è stata presidiata per tutta la notte, tra giovedì e venerdì, dai carabinieri e ieri mattina gli accertamenti sono ricominciati. La casa, su due piani, uno rialzato e l’altro sotterraneo, è stata delimitata dai nastri ed è diventata la scena di un possibile crimine. Il locale sotterraneo si trova in fondo a una rampa di accesso chiusa da un cancello, dove il pensionato era solito parcheggiare il furgone bianco. Sulla cancellata esterna ci sono cartelli di cantiere, ma a prima vista non sembra che nella casa fossero in corso dei lavori. Il reparto scientifico del nucleo operativo dei carabinieri ha perlustrato tutta l’abitazione, piena di mobili, arredi e materiali in ceramica, oggetti accumulati nel tempo dal pensionato che a quanto pare viveva proprio nello scantinato dove è stato ritrovato il corpo carbonizzato. L’incendio ha distrutto tutti i locali.
Forse doloso
L’incendio potrebbe essere di natura dolosa, anche se fino a ieri sera non erano stati trovati punti di innesco particolari. Le fiamme sembrano però essere partite (per l’entità dei danni che hanno provocato) proprio dallo scantinato, dove sotto il cumulo di detriti è stato trovato il corpo. In questo locale, a detta di chi lo conosceva, il pensionato si faceva da mangiare e trascorreva buona parte del suo tempo.