La bandiera LGBT+, simbolo assoluto della comunità LGBTQI+ e del mese del Pride, si è arricchita di nuovi colori negli ultimi tempi: al classico rainbow a 6 colori si sono aggiunti il marrone, il nero e, in altri vessilli, il rosa e l'azzurro rendendo le bandiere sempre più identitarie e inclusive. I colori tracciano una storia che a ritroso prende il via nel 1978 quando l'artista Gilbert Baker di San Francisco realizzò la prima bandiera arcobaleno a 8 colori: rosa, rosso, arancione, giallo, verde, turchese, indaco e viola. Per Baker ogni colore simboleggiava un'espressione: dalla sessualità (il rosa) alla vita (rosso), la guarigione (arancione), la luce solare (giallo), la natura (verde), la magia (turchese), la pace (blu indaco), lo spirito (viola). 

World's Longest Rainbow Flag Unfurled In Key West Bandiera Lgbtqi+ pride

Joe Raedle - Getty Images

Quella bandiera fu realizzata da Baker su commissione di Harvey Milk, attivista omosessuale che intendeva disporre di un simbolo riconoscibile per la comunità gay. A sfoggiare la prima bandiera arcobaleno ad otto colori fu proprio Harvey Milk durante il Gay Pride di San Francisco del 1978, circa 10 anni dopo i moti di Stonewall di New York. Era ispirata a Over The Rainbow, la canzone di Judy Garland nel film Il Mago di Oz, molto apprezzata dalla comunità omosessuale. 

La bandiera arcobaleno a otto colori venne comunque presto archiviata perché già l'anno successivo, nel 1979, Gilber Baker ne commissionò una a sette colori togliendo il rosa per ragioni economiche (perché troppo costoso all'epoca), mentre l'anno successivo decise di rendere pari le strisce di colore fondendo turchese e indaco nell'azzurro. Dal 1980, quindi, la bandiera arcobaleno per un lungo periodo ha avuto sei colori (rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola) e raccolto un grande successo come simbolo di identità. 

Parada Gay, Florianopolis_55 Bandiera Lgbt Rainbow arcobaleno

paul mansfield photography - Getty Images

Su questo impianto, negli ultimi anni sono stati proprio gli accenti identitari ad ampliare tanto la sigla della comunità quanto i colori della bandiera: la More Colour More Pride Flag o Philadelphia Flag è una delle più recenti varianti della bandiera rainbow moderna. La città di Philadelphia ha voluto aggiungere due colori (il nero e il marrone) alla tradizionale bandiera del Pride a significare le persone di colore facendo un simbolo ancora più inclusivo della comunità LGBTQI+. La More Colour More Pride Flag è stata ampiamente adottata e viene tutt’oggi sventolata durante il Pride Month di Philadelphia.

Reading Pennsylvania Government Celebrates Pride Month by Raising a Progress Flag in Front of City Hall LGBT Bandiera

MediaNews Group/Reading Eagle via Getty Images

Esistono inoltre diverse altre colorazioni e bandiere, a cominciare da quella dell'orgoglio bisessuale creata nel 1998 da Michael Page con soli tre colori: il rosa che rappresenta l’attrazione verso le persone dello stesso sesso; il blu come simbolo di attrazione nei confronti di persone di genere diverso dal proprio; il viola che simboleggia l’attrazione per due o più identità di genere. Fra le varianti più recenti, la Progress Flag creata dal designer Daniel Quasar nel 2018 e ispirata alla Philadelphia Flag nei colori che, oltre alle bande colorate orizzontali del classico rainbow, ha una sezione laterale a forma di freccia – a simboleggiare i cambiamenti in divenire - con gli altri colori: il marrone e il nero che rappresentano le persone di colore LGBTQI+ in aggiunta al bianco e al rosa associati all'orgoglio transgender del quale, nelle manifestazioni Pride, recentemente sono apparsi vessilli specifici come la Transgender Pride Flag, una bandiera composta da cinque strisce (due azzurre, una rosa ed una bianca) e la Trans Flag di Michelle Lindsay con le bande rosa e blu e il logo centrale della comunità trans. 

Protest defending the human rights fro LGBTQi people

Pride protest

Protest defending the human rights fro LGBTQi people
Vladimir Vladimirov

Negli ultimi tempi poi si sono moltiplicate le sottolineature identitarie. C'è una bandiera dell'orgoglio lesbico con le sfumature di colori rosa, bianco e viola; una Butch per le donne lesbiche con tratti mascolini, con tonalità sul blu; una bandiera agender per coloro che rifiutano l’idea di avere un’identità di genere, ma anche per chi ha altri tipi di identità non binaria: è realizzata con una striscia nera che rappresenta coloro che non hanno alcuna identità di genere, una striscia grigia che indica le persone di genere neutro, una striscia bianca che rappresenta l’insieme di tutti i generi, una striscia verde che indica il non-binarismo in generale. 

C'è una bandiera dell'orgoglio androgino per coloro che possiedono caratteristiche proprie del sesso femminile e del sesso maschile dove la striscia blu rappresenta la mascolinità e la striscia rosa la femminilità, tutto su campo grigio che fa da sfondo alle due bande colorate. E una bandiera dell'alleanza etero, la Straight Ally Flag, che identifica tutte le persone eterosessuali e cisgender che sono orgogliose alleate della comunità LGBTQI+ e riconoscono la discriminazione sociale che vivono le LGBTQI+ nei contesti fondati sulla eteronormatività, ma che purtuttavia proprio nello spirito della non discriminazione di alcun orientamento sessuale sono orgogliosamente etero (strisce bianche e nere) con una A (alleato attivista) fatta ad arcobaleno a 6 colori per esprimere l'appoggio all'inclusione di tutti gli altri orientamenti. 

Esistono anche simboli dell'orgoglio aromantico, una corrente identitaria che parte dall'idea che nei vari orientamenti vi sia la componente romantica (eteroromantici, omoromantici, biromantici) ma che possa esistere anche una componente aromantica: gli aromantici, abbreviato “aro”, sono persone che non provano alcun coinvolgimento romantico o sentimentale. Questo non significa che non apprezzino il romanticismo, semplicemente non desiderano avere una relazione sentimentale. Una loro bandiera ha il verde scuro che rappresenta l’aromanticismo; verde chiaro è per lo spettro aromantico; la striscia bianca rappresenta le attrazioni platoniche e quelle puramente estetiche; la striscia grigia è per le persone grayromantiche (quelle che potrebbero provare attrazione romantica, ma non frequentemente) e per le persone demiromantiche (quelle che provano attrazione romantica solo dopo aver instaurato un legame affettivo); il nero, infine, simboleggia lo spettro della sessualità. 

C'è infine anche un simbolo per gli asessuali nato dall'iniziativa dell’Asexual Visibility and Education Network che nel 2010 ha istituito una competizione per creare un vessillo della comunità degli asessuali, ovvero coloro con poca e nessuna attrazione sessuale per qualsiasi genere: il nero rappresenta l’asessualità; il grigio è per l’asessualità o la demisessualità grigia; il bianco rappresenta i partner e gli alleati non asessuali delle persone asessuali; il viola è sinonimo di comunità.

LEGGI ANCHE:

Dalla pronuncia dello schwa all'asterisco, come si usa nella pratica il linguaggio inclusivo

A Londra la prima comunità di pensionati LGBT+

«Still Pride», la comunità Lgbtq+ si racconta