Vaccini, si cambia: ecco le regole aggiornate su prime e seconde dosi, a chi vanno somministrate e perchè
foto da Quotidiani locali
La morte di Camilla Canepa ha imposto la necessità di definire regole più chiare e stingenti nella somministrazione dei vaccini Vaxzevria (AstraZeneca) e Janssen (Johnson&Johnson) che si basano sull’utilizzo della piattaforma a vettori virale.
Quali sono le decisioni prese dal Comitato tecnico scientifico su questo tipo di vaccini?
«L’ultima circolare del ministero della Salute di “Aggiornamento” del parere del Cts sui vaccini indica che il vaccino Vaxzevria viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni (ciclo completo di vaccinazione, ovvero prima e seconda dose)».
E che cosa è stato deciso per il vaccino Janssen di Johnson&Johnson?
«Viene raccomandato per soggetti di età superiore ai 60 anni. C’è stata però all’interno del Cts una lunga discussione tra chi voleva equipararlo ad Astrazeneca e chi invece sosteneva che non ci fossero abbastanza dati e, alla fine, è passata questa linea.
Pur considerando le analogie con Az, hanno scritto gli esperti nel verbale, «lo stato attuale delle conoscenze, il numero di poco superiore al milione di dosi somministrate e la rarità» delle trombosi, «non permettono di trarre valutazioni conclusive rispetto al rapporto beneficio/rischio».
Il vaccino Janssen è monodose. Può essere ancora preferito per questo motivo?
«Secondo il Cts «qualora si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni – ha però precisato il Comitato tecnico scientifico – il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente».
Che significa vaccino a vettore virale?
«Sono vaccini che utilizzano un virus simile a SarsCov2 ma non aggressivo (un adenovirus da scimpanzè) cui vengono aggiunte le informazioni genetiche che allertano la risposta immunitaria dell’organismo.
In questo caso, l’adenovirus trasporta la proteina Spike di SarsCov2, che è l’artiglio molecolare utilizzato dal virus per agganciare le cellule sane e invaderle.
È la tecnologia dei vaccini di AstraZeneca e di Johnson&Johnson».
Come ci si deve regolare se si è ricevuta una prima dose del vaccino Vaxzevria e si ha meno di 60 anni?
«Per persone che hanno ricevuto la prima dose di tale vaccino e sono al di sotto dei 60 anni di età, l’indicazione del ministero, è di completare il ciclo con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose».
Le Regioni potranno ancora organizzare gli open day?
«Il Cts ha raccomandato che le Regioni ogniqualvolta promuovano eventi Open day che sensibilizzano alla vaccinazione anti-Sars-CoV-2, rispettino le indicazioni per fasce d’età, rendendo quanto più possibile l’approccio alla vaccinazione omogeneo sul territorio nazionale».
Che vaccino va usato nella fascia di età tra i 12 e i 15 anni?
«Il vaccino Comirnaty (Pfizer-BioNtech: è autorizzato per i soggetti a partire dai 16 anni, e più recentemente è stato autorizzato da Ema e Aifa anche per gli adolescenti da 12 a 15 anni».
Che tecnologia usa?
«Quella dell’Rna messaggero. Questa tecnica consiste nell’utilizzare la sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus, ossia l’acido ribonucleico (Rna), che rappresenta il messaggero molecolare che contiene le istruzioni per costruire le proteine del virus.
L’obiettivo è somministrare direttamente l’mRna che controlla la produzione di una proteina contro la quale si vuole scatenare la reazione del sistema immunitario. In questo caso la proteina è la Spike».
Quali sono le raccomandazioni per Moderna?
«Questo vaccino è autorizzato per i soggetti a partire dai 18 anni e utilizza anch’esso la tecnologia a Rna messaggero.
Lo scorso 7 giugno anche l’azienda Moderna ha richiesto all’Ema l’autorizzazione all’uso per gli adolescenti da 12 a 18 anni per il suo vaccino anti-Covid».
Che effetti avranno le nuove raccomandazioni sulla campagna vaccinale?
«Stando ai numeri forniti da l commissario straordinaro Figliuolo al Cts, entro la fine del mese dovrebbero arrivare ancora 7,2 milioni di dosi di vaccini a mRNA (5,8 di Pfizer e 1,4 di Moderna), ai quali vanno aggiunti i 45 previsti nel terzo trimestre (31 di Pfizer e 14 di Moderna) per un totale di 52,2 milioni.
Se poi verrà approvato il siero di Curevac, entro la fine di settembre l’Italia potrà contare su altri 6,5 milioni, per un totale di 58,7 milioni di dosi di vaccini a mRNA.
Una cifra che, come ha detto Figliuolo, consente di andare “lisci lisci” solo se non ci saranno altri intoppi».
Le Regioni come dovranno regolarsi con le nuove indicazioni?
«Il ministro della Salute Roberto Speranza ha precisato che la linea da seguire sui vaccini è una sola ed è quella indicata dall'esecutivo.
Non si possono seguire strade diverse, quindi, ma è quello che ha già fatto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha respinto la richiesta del governo di somministrare un vaccino diverso a chi ha meno di 60 anni e ha ottenuto una prima dose con AstraZeneca.
“Non si somministrano vaccini diversi dalla prima dose, sulla base di preoccupazioni scientifiche che invieremo al governo", ha avvertito De Luca annunciando anche un'altra scelta contraria a quelle del governo: la regione a questo punto non somministrerà più vaccini a vettore virale, dunque Astrazeneca ma anche J&J, neanche a chi ha più di 60 anni». —
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