Il Lupin di Netflix è il primo prodotto francese che si sia imposto in tutto il mondo ed è stato così perché ci ha riconsegnato la figura del famoso ladro gentiluomo senza farne un remake, bensì attualizzandone l'eredità e la memoria in una serie tutta nuova. 
Non solo, con un protagonista come Omar Sy, uno degli attori francesi più amati anche all'estero (visto anche in saghe come X-Men e Jurassic World), ha avuto qualcosa di subito familiare e affidabile.

La prima stagione ci ha conquistato aggiungendo al fascino di Arsenio e dei suoi incredibili colpi da maestro, quello di un altro classico della letteratura francese: Il Conte di Montecristo. Da un lato un gioiello senza pari sottratto nella prima puntata dalle sale del Louvre (no, dico, il Louvre!), quindi una storia di umiliazione e vendetta che vede Lupin battersi il più possibile in incognito contro un arcinemico che inizialmente non si accorge del pericolo che gli si avvicina. Le cose si complicano abbastanza in fretta e arriviamo all'ultimo episodio che, tra flashback che ci raccontano la nascita di un fuorilegge in cerca di giustizia e tentativi fallimentari di smascherare un pericoloso Criminale che si spaccia per benefattore, lasciamo Lupin disperato per il rapimento del figlio durante una gita di famiglia proprio sui luoghi del grande Arsenio. La seconda stagione è quella in cui l'azione prende il sopravvento per arrivare allo scontro finale tra Lupin e l'uomo causa di tutti i suoi mali, ma anche di minacce più grandi. Più azione, significa anche un mood più dark, per quanto poi Lupin - Sy sappia sempre trovare lucidità e nervi d'acciaio, oltre a un'ironia che stempera anche le peggiori situazioni. Arrivare alla fine, mette inevitabilmente un po' di malinconia per è chiaro che si è al culmine di una storia destinata a concludersi, ma proprio quando pensi che non ci sia altro Lupin, è la serie stessa che, quasi con fare Marvel, comunica a tutto schermo che chiude un capitolo importante, ma non la storia. Visto l'impatto che il progetto ha avuto in due stagioni sul pubblico, però, Netflix lascia indizi del futuro anche altrove. Su un sito che risponde alle ricerche su Assane Diop: assane-diop.com

La URL porta a uno spazio di immagini in penombra dal montaggio veloce che avvisa che «Lupin è sempre un passo avanti». Come? Essendo “pronto” a sfoderare un «Lupin - parte 3».

-Spoiler alert-

Quanto conterrà dell'attuale cast e che novità potrà avere nella trama? 
Nell'ultima puntata della parte 2, con i cattivi finalmente in gabbia e una famiglia quasi ricucita, Lupin, nel timore che gli effetti della sua vendetta possano ancora colpire i suoi cari, dichiara di volersi allontanare per un po'. Non sappiamo dove andrà e nemmeno per quanto. Non sappiamo quanto rimarrà in contatto con la ex compagna e il figlio. Ma siamo incuriositi dal legame di fiducia che sembra aver creato con lo sbirro Youssef Guedira, che, fan del grande Arsenio come lui, ha riconosciuto come il suo Garimard (buono, però, rispetto a quello originale, che sta sempre alle costole del ladro). Lupin potrebbe imbattersi all'estero in un complice del suo storico nemico, che magari lo sostituisce mentre è in carcere, e chiedere l'aiuto del detective appena conosciuto, ma rivelatosi onesto e quindi fidato, per una nuova operazione Giustizia. 

-fine spoiler-

Ma quanto una trama così potrebbe esplodere dei romanzi dedicati al ladro gentiluomo che la serie non abbia ancora citato? Certo un trio con il ladro, il suo migliore amico (e spalla) e il detective senza paura fan dei libri di Maurice Leblanc, sarebbe quasi come vedere addirittura un crossover tra il Lupin della letteratura e dei vecchi film e serie e il Lupin III dei cartoni con Jigen e Goemon. E non ci spiacerebbe vedere, in un gioco di specchi ad abbracciare l'intera fanbase di Arsenio, anche l'hacker emo che in cambio di due diamanti si è unito ad Assane Diop nel suo piano di vendetta finale.
Peccato dover aspettare il 2022 per sapere se qualcuna di queste ipotesi si trasformerà in fatto.

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