Osmunda regalis, la felce florida dei nostri territori
Spicca nel portamento con un’altezza anche di 150 centimetri e nella produzione dei “pennacchi” contenenti le spore
Parlando di felci, spesso siamo abituati a vederle di “bassa” statura, con le fronde disposte a rosetta e soprattutto con le spore che si formano in questo periodo sotto le pagine inferiori delle fronde. Vi è però una specie che spicca nel portamento e nella produzione di strani “pennacchi” contenenti spore: la felce florida. Conosciuta anche come Osmunda regalis L., appartiene alla famiglia botanica delle osmundaceae ed è una rara felce autoctona dei nostri territori.
Una decina di specie
Il genere Osmunda comprende una decina di specie di felci a foglia caduca, diffuse nel continente Americano, europeo ed in Asia. Formano densi ciuffi, alti 100-150 cm, costituiti da lunghi fusti arcuati, lisci, i giovani germogli sono ricoperti da una sottile peluria di colore marrone. Possiede delle fronde dimorfiche: quelle fertili sono di colore verde chiaro, di forma simile ad una pannocchia, divengono di color marrone intenso quando le spore sono mature, e quindi di colore scuro con l'arrivo dei freddi. I fusti hanno sezione tondeggiante, con piccole foglie (fronde) ovali o lanceolate. La vegetazione cresce partendo dalle “radici”, grossi rizomi carnosi, che si allargano abbastanza rapidamente nei dintorni.
Le piante di felce florida presentano una crescita abbastanza lenta. Sono rustiche e si possono trovare facilmente anche allo stato selvatico. Essendo specie non propriamente legate all’acqua ma con gran affinità a terreni umidi, spesso si piantano ai bordi di fossi o laghetti artificiali. Prima però di mettere a dimora la felce florida nel nostro giardino acquatico è bene considerare le dimensioni che raggiungeranno nel corso degli anni. la migliore esposizione sarà senz’altro una zona ombreggiata o semi ombreggiata, anche molto luminosa, purché non direttamente esposta ai raggi solari. Sono piante che non temono il freddo, mentre possono venire rovinate da estati eccessivamente calde. Bisognerà sempre valutare di porre a dimora le piante giovani in luogo ben ventilato e ombreggiare completamente gli esemplari posti a mezz'ombra nei periodi più caldi dell'anno soprattutto negli stadi giovanili più deboli.
Costante umidità
In genere amano terreni sciolti, acidi e ricchi di materia organica e come già detto in precedenza è consigliabile porle a dimora nei pressi di un giardino acquatico, in modo che il terreno possa godere di una costante umidità, soprattutto nei periodi caldi e siccitosi. Volendo è anche possibile coltivare le osmunde in contenitore, considerando però di provvedere un vaso molto ampio e di annaffiare molto frequentemente, evitando di lasciare asciugare il terreno e di controllare costantemente che ci sia un corretto grado di umidità all'interno del vaso, senza però che si formino dei ristagni idrici che potrebbero provocare l'insorgenza di problemi. È bene sapere che la specie è protetta in natura e pertanto vige il divieto di raccolta per poterla poi coltivare in giardini privati. Diversamente sono presenti molti vivai che producono varietà e individui che possono essere acquistati normalmente come altre piante commercializzate. Purtroppo nei decenni la specie è risultata molto minacciata anche perché in passato le fronde e le “radici” essiccate di queste felci venivano utilizzate nei terricci per piante epifite. Presso l’Orto Botanico dell’Università di Pavia (SMA – Sistema Museale di Ateneo) è possibile vedere questa bellissima specie attualmente in fase di riproduzione delle spore. Si potrà vedere un individuo molto vecchio presso la torbiera vicino all’entrata ed alcuni giovani individui messi a dimora nella collezione delle pteridofite autoctone nella zona adiacente al quadrivio.