Hockey prato, Fincantieri soddisfatta per la salvezza in A2. Futuro con incognite

MONFALCONE. Tra (pacata) soddisfazione per la salvezza ottenuta in extremis e grossi punti interrogativi per il futuro, la Fincantieri Leyline manda in archivio il campionato di A2 di hockey su prato 2021, un torneo molto faticoso dal punto di vista logistico, ma questo lo si sapeva fin dall'inizio considerate le trasferte nel Lazio, in Puglia e in Sicilia, e altrettanto, se non di più, sotto quello tecnico, con la squadra che dopo un buon inizio si è letteralmente piantata per ritrovare solo nel concentramento playout di Torino (vittorie su Villafranca e San Giorgio fondamentali per sigillare la salvezza) la sua miglior versione. «Avevo messo in preventivo una stagione difficile, visto il girone nel quale eravamo finiti – traccia il bilancio il caposezione Paolo Pacor – ma sinceramente pensavo che avremmo comunque ottenuto la salvezza senza passare dai playout, prolungamento che si poteva evitare affrontando con un approccio migliore le partite decisive della regular season. Aver allungato la stagione di due settimane ci ha portato via, al di là dello sforzo fisico, tante energie mentali ma anche preziose risorse economiche, e mi dispiace ancora di più avendo visto proprio a Torino quali fossero le qualità tecniche della squadra. Si poteva senz'altro fare meglio prima». L'umore del presidente non è certo dei migliori, specie pensando al principale nodo irrisolto, che esula dalle dinamiche tecnico-tattiche e riguarda invece il terreno di gioco, ormai arrivato al limite dell'agibilità. «Purtroppo ogni fine stagione sono qui a lanciare lo stesso monito – continua amaramente Pacor – senza un adeguato intervento in via Atleti Azzurri sarà difficile continuare a mantenere l'hockey di alto livello a Monfalcone. E' anche una questione di attenzione verso gli sforzi che come organizzazione sportiva continuiamo a fare: investiamo sulla parte tecnica andando a prendere in Argentina giocatori che possano darci una mano a crescere anche da tecnici (il riferimento è all'allenatore-giocatore Alcaza, arrivato assieme al difensore Vera, ndr), e non serve dire quanto ci costino le trasferte che giocoforza dobbiamo fare in aereo. Da 23 anni tengo in piedi l'hockey su prato a Monfalcone e non so quanto potrò reggere ancora». La permanenza in A2 regala almeno un'ultima scialuppa di salvataggio.

«La retrocessione in serie B avrebbe sicuramente fatto calare il sipario sulla mia gestione – conclude Pacor – è un campionato di basso livello, affrontarlo non sarebbe stato stimolante per nessuno, neppure per i giocatori under che appena adesso si stanno affacciando sulla scena nazionale».