É morto Gianni Del Fabro, il guru dei grandi marchi dell’arredamento
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L’imprenditore aveva 77 anni. Ha portato in Friuli le più grandi marche dell’arredamento. Funerali in forma privata
UDINE. Per lui il design era cultura, un modo per sentirsi interiormente liberi. Poliedrico ed eclettico, Gianfranco Del Fabro, che i più ricordano con il nome di Gianni, 77 anni, noto imprenditore, ha fatto storia nel settore dell’arredo e del design.
È stato proprio lui, assieme alla moglie Giulietta, negli anni Settanta, a portare per primo in Friuli i migliori marchi del design italiano e internazionale, che in quegli anni iniziavano ad affacciarsi sul mercato.
Gianni Del Fabro si è spento all’ospedale di Pordenone, giovedì sera, a causa di un improvviso malore.
Sapeva unire passione e creatività nel lavoro, il suo era un inarrestabile estro creativo, che gli ha permesso di diventare un punto di riferimento in Italia e all’estero.
Fu Giobatta Del Fabro, il padre, nel 1958, a fondare l’attività di famiglia, nata da un piccolo negozio di Spilimbergo, che nel corso degli anni si è trasformato in un’azienda oggi tra le più note in regione.
Agli inizi degli anni Settanta Gianni e Giulietta Del Fabro decisero di scommettere sui grandi marchi del design italiano e internazionale e di portarli in Friuli.
Nel 1993 aprirono uno showroom a Tricesimo; punto vendita che ancora oggi è il riferimento di molti. Nel 2000 tentarono l’avventura a Udine, in Galleria Bardelli, che però finì nel 2007.
Gianni Del Fabro abitava a Spilimbergo assieme alla moglie Giulietta, che aveva sposò nel 1967.
Un matrimonio d’amore, il loro, ma anche una solida unione professionale. «Hanno sempre condiviso la passione per il design – ricorda la figlia Sarah, che porta avanti l’attività assieme alla madre e al fratello Pierpaolo –. Sono riusciti a far crescere assieme la nostra azienda.
Mio padre era un uomo che amava la vita e che ci ha sempre spinti a fare le nostre esperienze senza mai farci mancare i suoi consigli.
Ci ha trasmesso il gusto per il bello, che abbiamo imparato ad apprezzare anche durante i tanti viaggi culturali che ci faceva fare assieme a lui e alla mamma.
Una delle sue più grandi soddisfazioni è stata arredare, nel 1992, un grosso albergo in Giappone.
Negli anni Ottanta, invece, è riuscito a portare la modernità nelle case di riposo, ne ha arredate davvero tante.
Ai clienti, privati e aziende, sapeva offrire un’esperienza a 360 gradi, dalla progettazione all’installazione degli arredi. È stato un papà affettuoso e presente per noi».
Del Fabro amava la lettura, i viaggi, il buon cibo e anche l’arte della fotografia. È stato tra i fondatori del Craf di Spilimbergo (Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia).
Oltre alla passione per il calcio, tale da ricoprire l’incarico di presidente dell’Unione sportiva Spilimbergo, negli anni Ottanta, provò a dare il suo contributo in politica: in quel periodo fu assessore nel Comune di Spilimbergo. Nei primi anni Novanta fu coinvolto in Tangentopoli.
A ricordare con particolare stima e affetto Gianni Del Fabro è anche l’amico Luca Bernardis, organizzatore di eventi. «Gianni è stato una figura carismatica per me. Mi ha insegnato la libertà di pensiero».
Commosso il ricordo dell’amico e fotografo Matteo Guariso. «Era una persona che coniugava un’intelligenza arguta con il gusto del bello e della sfida.
La cosa che più mi affascinava di lui era il fatto che riusciva a unire assieme sobrietà ed eccentricità. Era dotato di grande ironia e capace di suscitare sempre eleganza.
Questo si traduceva in un grande carisma. Facevamo lunghe chiacchierate assieme. Parlare con lui era sempre un piacere. Una perdita pesante, mi mancherà».
Il funerale sarà celebrato, in forma privata, nei prossimi giorni.