Più che un confronto è stata una trattativa vera e propria quella tra il premier Mario Draghi e i leader di Cgil, Cisl e Uil sullo sblocco selettivo dei licenziamenti. Il round è andato avanti per quasi tre ore alla presenza di Draghi e dei ministri del Lavoro e dell’Economia, per poi continuare dalle 18 solo con i tecnici e il capo di gabinetto Antonio Funiciello. Dopo le 21 però l’ex presidente Bce è tornato a Palazzo Chigi per riprendere la discussione. Nel corso del pomeriggio ci sono state diverse interruzioni durante le quali il governo avrebbe approfondito le indicazioni dei sindacati, che hanno evidenziato incongruenze applicative delle norme messe a punto lunedì dalla Cabina di regia. Incongruenze e soluzioni che andranno al vaglio del consiglio dei ministri di mercoledì. Una partita parallela riguarda poi le associazioni datoriali, Confindustria in testa: secondo i rappresentanti dei lavoratori serve un avviso comune che vincoli le aziende associate ad utilizzare, prima di licenziare, tutti gli strumenti istituzionali e contrattuali, dalla cig ai contratti di solidarietà e di espansione.
L’obiettivo di Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, che sabato scorso avevano definito “inattuabile” la proroga selettiva solo per alcuni settori confermata poi dal governo, è quello di allargare le maglie del provvedimento per ampliare soprattutto il perimetro previsto per le imprese in grave crisi con tavoli aperti al Mise, Prefetture e Regioni che, esaurito ogni possibile ammortizzatore, potrebbero accedere alla cigs gratuita per ulteriori 13 settimane a fronte dell’impegno a non licenziare. Cgil, Cisl e Uil hanno sottolineato tra le incongruenze del provvedimento l’uso dei codici Ateco e la complessità di ricondurre più fattispecie sotto uno stesso contratto. In più ci sono i dubbi sulle 13 settimane aggiuntive previste: per Cgil, Cisl e Uil, andrebbe confermato il modello ‘Cassa Covid’ che prevede come le aziende, per poter accedere ai licenziamenti, debbano prima averle esaurite tutte.
— Pierpaolo Bombardieri (@PpBombardieri) June 29, 2021
C’è poi l’obiettivo di ‘blindare’ il comportamento delle aziende escluse dal novero delle eccezioni: un traguardo possibile solo con un accordo tra le parti, un vero e proprio Avviso comune con le associazioni datoriali. Anche su questo si starebbe lavorando al tavolo di confronto ancora in corso. Tra le proposte anche l’istituzione di un tavolo di monitoraggio a Palazzo Chigi per governare e seguire eventuali emergenze sociali.
Intanto il sindacato Si Cobas accusa il ministro Orlando di “ignorare i lavoratori” e fa sapere che “un gruppo di licenziati FedEx, lavoratori della manutenzione stradale e disoccupati 7 novembre sono saliti sulle impalcature di via Molise per protestare contro il voltafaccia di Orlando” che non li ha convocati al ministero. ” “Con quest’atto di arroganza senza precedenti il governo Draghi getta definitivamente la maschera!”, scrive la sigla intercategoriale, sostenendo che dopo aver “espresso unipocrita cordoglio per la morte di Adil”, il sindacalista travolto da un camion durante un picchetto, ora “ogni loro atto svela inequivocabilmente che i mandanti politici degli omicidi di lavoratori e sindacalisti sono loro!”.
