Reggio Emilia, i genitori esitano a vaccinare i figli. Più della metà dei minori non è prenotata
REGGIO EMILIA. Decine di proteste contro la didattica a distanza, allarmi per le conseguenze dell’isolamento sugli adolescenti, pressioni per tutelare il personale scolastico. E ora, nonostante tutto questo, se l’andamento resterà quello attuale arriveremo alla ripresa delle scuole con circa metà della popolazione scolastica fra i 12 e i 19 anni non protetta dal vaccino.
La campagna vaccinale anti Covid sembra non far presa sulle famiglie dei minori reggiani, nonostante le intenzioni di Ausl e Regione fossero proprio quelle di proteggere per primi gli studenti così da non aver problemi se, in autunno, dovesse malauguratamente tornare a mordere la pandemia.
A parlare sono i dati, piuttosto sconfortanti. La popolazione dei 12-19enni residenti in provincia conta 35.334 persone, duemila delle quali (dai 16 anni in su) erano già state vaccinate con almeno una dose di Pfizer perché appartenenti alla categoria dei fragili o degli estremamente vulnerabili. Ma dal 7 giugno, data in cui è stata aperta la possibilità di prenotarsi anche per gli altri over 12, non si è registrato un assalto ai centralini.
Attualmente sono 1.383 gli adolescenti e i neo-maggiorenni che hanno ricevuto una copertura completa con prima e seconda dose e 9.848 quelli che hanno avuto la prima somministrazione: il 28 per cento di copertura per questa classe di età. A questi si aggiungono altri 8.849 appuntamenti prenotati e programmati nelle prossime settimane, per un totale di copertura che raggiunge così circa il 50 per cento dei 12-19enni reggiani.
Ma se si scorporano i dati presi in analisi da Ausl e Regione si scopre che in realtà le adesioni sono molto più elevate nelle due annate 18-19 anni che, da sole, rappresentano tre quinti dell’intera cifra di vaccinazioni e prenotazioni.
«I maggiorenni potevano aderire agli open day e possono autodeterminarsi – commenta Nicoletta Natalini, direttrice sanitaria dell’Ausl – mentre la fascia dei 12-17 anni dipende dalle famiglie. A noi dispiace che l’adesione sia così bassa e francamente siamo stupiti vista tutta la voglia di ripresa che c’era stata. Abbiamo vaccinato per primi gli insegnanti e a livello regionale abbiamo deciso di iniziare le vaccinazioni, dopo il via libera di Figliuolo, proprio con i 12-19enni per arrivare alla ripresa dell’anno scolastico con la maggior parte degli studenti protetta. E prenotarsi a luglio e agosto era il momento perfetto, il vaccino raggiunge la sua massima efficacia 15 giorni dopo la seconda dose».
E invece il picco di richieste non c’è stato. «Forse è perché le famiglie sono al mare – prosegue la Natalini – e non vogliono avere condizionamenti, oltre al fatto che il virus circola poco ed è un periodo poco favorevole vistala voglia di libertà. La paura di morire e di ammalarsi fa la differenza in tutte le classi di età».
Ma, conclude la direttrice, «ci siamo lamentati delle restrizioni, della didattica a distanza, dell’affollamento nelle classi e sui mezzi pubblici. Se proteggessimo i nostri studenti riusciremmo a concedere ai nostri figli un anno scolastico con meno restrizioni. Aderite alla campagna, è utile per i ragazzi e per chi sta loro attorno».