Femminicidio sul Piave, Biscaro potrebbe uccidere ancora
MORIAGO. Rimane in carcere perché “socialmente pericoloso” Fabrizio Biscaro, l’operaio di 35 anni di Col San Martino, arrestato per aver assassinato, mercoledì 23 giugno in riva al Piave a Moriago, Elisa Campeol, una barista 35enne di Pieve di Soligo.
Il giudice delle indagini preliminari Marco Biagetti ha motivato con la pericolosità sociale e, dunque, il rischio che possa ancora uccidere o comunque fare del male, la decisione di tenere in carcere l’operaio di Col San Martino.
Biscaro, nel frattempo, rimane richiuso in una cella d’isolamento del carcere di Santa Bona. L’isolamento, oltre che per una questione di quarantena per le norme di prevenzione dal Covid, riservata ai nuovi arrivati, è dovuto soprattutto al fatto che si teme che il 35enne di Col San Martino possa ripetere atti di autolesionismo o tentare il suicidio, come aveva già fatto in passato.
Per questo motivo è sorvegliato a vista, 24 ore su 24 dalle guardie carcerarie che non gli staccano gli occhi di dosso per timore di gesti inconsulti.
Biscaro, come del resto era apparso a chi lo ha visto venerdì 25 giugno, durante l’udienza di convalida, viene descritto come un giovane magrissimo che passa il tempo disteso sulla branda o seduto, con lo sguardo perso nel vuoto. Mangia poco e biascica poche parole quando entra in contatto con le guardie carcerarie quando gli portano i pasti.
In perfetta linea con la descrizione di un giovane isolato e immerso soltanto nel mondo dei social fatto da chi lo conosce in paese.
OGGI L’AUTOPSIA
Nel frattempo, a metà mattinata di oggi 30 giugno, inizierà l’autopsia sul corpo di Elisa Campeol. Il 29 giugno, il medico legale Alberto Furlanetto ha ricevuto l’incarico dal pubblico ministero Gabriella Cama, che si occupa delle indagini. Il quesito è semplice: il pubblico ministero ha chiesto a Furlanetto di stabilire quante coltellate ha ricevuto la vittima, quali sono state quelle mortali e se l’arma sequestrata è compatibile con le ferite.
L’autopsia inizierà alle 10.30 e durerà almeno tre ore. I prossimi passi della procura saranno quello di disporre una perizia su cellulare e computer sequestrati a Biscaro, dai quali sarà possibile vedere i contatti e i siti visitati, e la richiesta di un incidente probatorio, per vedere se Biscaro fosse capace d’intendere e volere, visti i suoi problemi di carattere psichico che lo avevano portato, mesi fa, a sospendere una cura a base di medicinali.
Per il momento, comunque, a Biscaro (difeso dall’avvocato Rosa Perenti) viene contestata la premeditazione dell’omicidio. L’operaio, la sera prima del delitto s’era recato in un supermercato di Valdobbiadene per acquistare un coltello con il quale soddisfare la sua crescente volontà di fare del male a qualcuno.
E la sorte ha voluto che quel qualcuno fosse la barista di Pieve di Soligo, sorpresa dall’assassinio mentre si rilassava e prendeva il sole distesa su uno sdraio sul greto del Piave, all’Isola dei Morti.